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Aree attrezzate e servizi per Fido Sicilia indietro, ma si salva Ragusa

Tra le grandi città troviamo Palermo al decimo posto, Catania al settimo, Messina è ultima. Prato, in Toscana, il centro più «Pet Friendly»

PALERMO. Aree verdi attrezzate, qualità dell'aria, trasporto pubblico accessibile e servizi dedicati. Le città italiane sono a misura di Fido? È su questa domanda che è stata realizzata l'indagine nazionale di Legambiente. A essere valutate, non proprio positivamente, anche le tre grandi città siciliane: Catania, che si è posizionata a metà classifica, Palermo, decima, e Messina, ultima. Poche le metropoli italiane che hanno raggiunto appena la sufficienza. Prato è la città più «pet-friendly».
Sono stati bocciati quasi tutti i grandi Comuni italiani: su 15 delle grandi città analizzate nel dossier 2014 di Legambiente, solo Padova è la città che ha sfiorato la sufficienza. Tutte le altre, siciliane comprese, non sono adeguatamente a portata dei quattro zampe. Nella classifica delle 15 macro-città, Catania si è posizionata settima, con 42 punti su 100, che in pagella corrisponderebbe a un mediocre 4. Palermo poco meno di 30 punti e si classifica decima. Ultima Messina, con 22 punti. Non fa bene neanche Siracusa, inclusa nella lista delle città medie, ma che raggiunge la trentatreesima posizione su 44, con quasi 27 punti. Dei comuni siciliani, va un po' meglio a Ragusa, che, fra i piccoli centri italiani, raggiunge quasi 40 punti, posto: 17 su 45. Ad essere valutati parametri che caratterizzano la quotidianità del rapporto cane-proprietario e ambiente urbano.
Chi possiede un cane ha vita facile in città? A guardare i dati di Legambiente, si può rispondere subito di no. Tra le variabili, la qualità delle città in cui i quattro zampe vivono e che, nell'indagine, ha condizionato per un terzo la valutazione complessiva. Sono stati considerati per esempio l'inquinamento, le aree verdi, l'accesso al trasporto pubblico per i cani, la frequenza dei mezzi pubblici e il tempo di attesa. «Sono sempre di più gli italiani che decidono di avere un cane in casa - spiega Antonino Morabito, responsabile nazionale Fauna e benessere animale di Legambiente -. In media, calcoliamo la presenza di un quattro zampe ogni 4 o 5 persone. I cani quindi abitano la città esattamente quanto gli uomini ed è importante valutare la qualità del loro habitat». A Catania, secondo i dati dell'anagrafe canina, c'è un cane ogni 42 persone e a Palermo uno ogni 160 cittadini. «Numeri secondo noi sottostimati», commenta Morabito. Maglia nera alla Sicilia per quanto riguarda le aree verdi attrezzate per Fido: dai dati forniti dai Comuni, che hanno compilato il questionario inviato da Legambiente, Catania avrebbe un'area destinata ogni quasi 98 mila abitanti e Siracusa una ogni 124 mila. Dalle altre province siciliane non è stata fornita alcuna informazione. «Stime negative, perché le aree attrezzate per i pet, cioè quelle in cui, per esempio, possono essere liberi di sgambare senza guinzaglio, dovrebbero avere la dimensione delle villette di quartiere. Quindi, dovrebbero essere a portata di mano dei residenti proprietari di cani, che passeggiano il loro amico a quattro zampe almeno due volte al giorno. Al momento, invece, hanno la dimensione dei parchi divertimento, distanti da casa e non raggiungibili tutti i giorni ma solo eccezionalmente per far divertire e lasciare libero di correre il cane».
Anche le spiagge libere attrezzate per Fido sono poche: «In Sicilia, nonostante le 3 grandi città siano costiere, le spiagge libere per cani sono davvero poche. Così il proprietario deve pagare l'accesso in un lido se vuole andare al mare con il proprio cane». «Una città pet-friendly non è un sogno impossibile da realizzare- conclude Antonino Morabito -, ma è fondamentale che le istituzioni diano assoluta priorità ad anagrafe e sterilizzazione mettendo in campo soluzioni innovative ed economicamente vantaggiose per cittadini, al fine di combattere il randagismo di cani e gatti, con tutti i problemi e le sofferenze che porta con sè».

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