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Rifugio di Palermo, 200 mici cercano casa

Più di duecento gattini in cerca di una famiglia che li adotti, ma solo tre volontari che si occupano quotidianamente. Sono tante le difficoltà nell’unico gattile di Palermo, l’Ediga, ora intitolato a Pola Narzisi, l’anziana donna, scomparsa lo scorso settembre e che, per oltre 25 anni si è occupata dei gattini randagi della città, fondando appunto l’Ediga, un rifugio per i mici abbandonati.
Sono almeno 250 i gattini ospitati nella struttura, ma pochi i volontari attivi ogni giorno. «Dopo la scomparsa della signora Pola - racconta Anna Maria Scammacca, amica della Narzisi e socia del rifugio - stiamo cercando di darci da fare per non abbandonare questi gattini. L’unica soluzione però sono gli aiuti dei cittadini e le adozioni». Non molte attualmente le adozioni: «solo tre i mici che siamo riusciti a fare adottare».
Ma se non tutti gli amanti degli animali, o di gatti in questo caso, riescono ad avere la possibilità di accogliere in casa proprio un micio, c’è anche chi ha pensato bene di adottarlo a distanza. «Charlie - racconta la signora Scammacca - un gatto anziano e malato è stato trovato da una donna che lo ha portato in struttura per adottarlo a distanza, versando un piccolo contributo mensile per le spese, come cure veterinarie e cibo». Tra le soluzioni pensate per i gattini orfanelli, i volontari hanno pensato proprio alle adozioni a distanza. Nella pagina Facebook dell’Ediga Pola Narzisi è infatti possibili vedere le foto degli ospiti della struttura che possono essere adottati, anche a distanza. Intanto, è emergenza cibo e farmaci nel rifugio: «Abbiamo bisogno di aiuti e risorse come cibo o antiparassitari per la cura dei gattini» spiega Anna Maria Scammacca. Pochi attualmente i volontari: solo 3 quelli che si occupano quotidianamente dei cuccioli: «Speriamo anche nella solidarietà di tanti giovani amanti degli animali che possano darci una mano». Il rifugio Ediga si trova in via Pandolfini, 3 ed è aperto tutti i giorni dalle 12 alle 16. I volontari hanno creato anche una pagina su Facebook, dove è possibile contattarli direttamente.

A. S.

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