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Le rane «aliene» dall’Africa Laghetti della Sicilia colonizzati

Sono diverse migliaia. Una numerosa colonia si trova nella zona della Valle dello Jato e del Belice, in particolare nel Lago Poma di Partinico

PALERMO. Dal Sud Africa alla Sicilia, uno strano «extracomunitario» che sembra stia iniziando a radicarsi abbastanza velocemente nell’Isola. È lo xenopo liscio, un esemplare di rana acquatica africana. Di una specie «aliena», almeno così potremmo definirli (e così li descrivono gli studiosi) questi esemplari di rana acquatica, originari dell’Africa del Sud e diffusi in Italia soltanto in Sicilia. Secondo un primo studio condotto dai ricercatori dell’università di Palermo, una presenza abbastanza cospicua si trova nella zona dello Jato e del Belice, in particolare nel Lago Poma di Partinico.
«I nuclei tutt’oggi conosciuti per la Sicilia - spiega Mario Lo Valvo, docente di zoologia all’Università di Palermo, che, insieme ai due ricercatori Francesco Lillo e Francesco Faraone, ha condotto i primi studi sulla specie - occupano un territorio compreso tra i bacini del fiumi Jato e Belice Destro e rappresentano gli unici siti attualmente noti in Italia».
Arrivato in Sicilia probabilmente per mano di qualche allevatore, dato che è allevabile in cattività, dagli studi condotti dal dipartimento diretto dal professore Lo Valvo, la rana sudafricana sembra sia destinata a riprodursi velocemente, stabilizzandosi nei laghetti e fiumiciattoli nostrani. Nel giugno del 2004 è stata rinvenuta, per la prima volta, una popolazione di Xenopo liscio in Sicilia.
«Il primo rinvenimento - specifica lo Valvo - è avvenuto lungo il tratto del fiume Jato, prossimo al paese di San Giuseppe Jato, in località Mulino Principe. Abbiamo da qui avviato le prime ricerche per capire se si trattasse di pochi individui isolati o piuttosto di una popolazione naturalizzata di una certa abbondanza.
Inoltre, nel Museo di Storia Naturale e Mostra permanente del Carretto Siciliano di Terrasini rintracciammo i primi due esemplari «siculi» di xenopo, allora ancora non determinati e riportanti la dicitura «Diga Jato, 5 settembre 1999». «L’extracomunitario», come lo hanno definito i tre ricercatori, avrebbe fatto la sua comparsa nell’Isola circa quindici anni fa. In poco più di una decina d’anni, però, ha mostrato un ottimo adattamento, tanto che si è velocemente riprodotta e ad oggi si contano «almeno diverse migliaia di individui solo nelle aree analizzate».
Il periodo riproduttivo più intenso si concentrerebbe tra aprile e giugno: «Nelle popolazioni siciliane sono state rilevate, con una certa costanza, canti nuziali e presenza di uova da aprile a giugno. Mentre i primi girini si possono osservare da maggio ad agosto». Anche se in espansione, quest’aliena rana acquatica ha iniziato a destare le prime preoccupazioni, perché genera effetti dannosi all’ecosistema in cui è presente. Lo xenopo liscio, infatti, è un vorace predatore acquatico, ne consegue «un effetto negativo sulle popolazioni native di anfibi, come dimostrato per il discoglosso dipinto, la raganella italiana e la rana verde, mettendone a rischio la sopravvivenza. Evidentemente - conclude Lo Valvo - sono necessari interventi di contenimento della specie».

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