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I fumetti dalla carta al digitale Ora si disegna con il computer

Anche questo tipo di arte segue la tendenza degli e-book ed i personaggi diventano virtuali. Alcuni programmi permettono un approccio più semplice

PALERMO. In un mondo dominato dai computer anche i fumetti seguono la tendenza degli e-book ed i personaggi diventano digitali. Il processo però è sempre lo stesso: una volta disegnata la sequenza delle scene, bisogna far «parlare» i personaggi tramite i balloon, le classiche nuvolette che contengono i testi delle storie, trattati adesso con strumenti tecnologici appositamente predisposti. Una strada per niente facile per chi vuole diventare un professionista del settore, e per la quale esiste un percorso di studi attuato dalla scuola del fumetto.
Un approccio ludico può servire però a familiarizzare con questa particolare tecnica creativa. È stato appena annunciato infatti l'aggiornamento del programma Comic Life 3. Una applicazione che non vi farà certamente diventare dei professionisti dei cartoon, ma che permette di comporre le immagini, che possono essere anche delle foto estratte da una sequenza video, costruendo un fumetto.
Chi invece disegna per professione, come coniuga arte e tecnologia? Ce lo spiega Salvo Di Marco, responsabile della Scuola del Fumetto di Palermo e Catania, costola siciliana della Scuola di Milano: «Grazie a noi gli allievi scoprono che esiste un mercato e che vi sono delle regole da conoscere. Per poter lavorare ed essere retribuito non si può barare. Oggi però alcune case editrici chiedono i files, piuttosto che le tavole originali da scannerizzare. Nella nostra esperienza ci sono collaborazioni con Disney, Panini Kids, Rai Trade, Castermann, Marvel e tutte hanno introdotto richieste relative all'uso di tali mezzi. Però vorrei precisare una cosa: chi disegna siamo noi. Che sia sulla carta o su uno schermo di una tavoletta la creazione di quei mondi, di quei personaggi, o di quelle espressioni è tutto merito della creatività del disegnatore».
La vera rivoluzione tecnologica arriva invece dal web, che ha permesso a Di Marco e altri di restare nella propria città, disegnando per clienti di mezzo mondo, restando comodamente seduti alle loro scrivanie.
«Con le tavolette ed i programmi di grafica - aggiunge - abbiamo velocizzato i tempi di consegna e se correggiamo qualcosa non dobbiamo cancellare parti di disegno, ma semplicemente spostarci su un altro ”livello” sovrapposto virtualmente; possiamo simulare il colore manuale di acquerelli, tempere, matite, senza sprecare carta e ore lavorative. Sono grandi cose, ma nel nostro percorso di studi introduciamo la tecnologia dal secondo anno in poi, quando ci siamo già sporcati le mani, e conosciamo le basi del disegno».

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