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Cresce il popolo dei vegetariani Più piatti in Sicilia: pure l’arancina

Secondo l’ultimo rapporto Eurispes, nell’ultimo anno il numero di chi non mangia carne e pesce è passato dal 4 al 6 per cento. Tanti tra i 25 e i 34 anni

È sempre più diffusa la tendenza degli italiani ad accogliere in casa animali da compagnia; una tendenza che va di pari passo con le ragioni etiche e morali che stanno portando in tavola meno carne e più ortaggi. Secondo i dati diffusi dal rapporto Eurispes infatti in un solo anno, nel 2012, gli italiani vegetariani sono cresciuti dal 4 al 6% della popolazione. Un trend in salita che segna un punto a favore del mondo animale. Si tratta di una scelta diffusa tra i giovani nella fascia d’età che va da 25 a 34 anni. E sono soprattutto le donne ad essere disposte a praticare questo stile di vita, in virtù di una più spiccata sensibilità verso gli animali, mentre gli uomini scelgono di essere vegetariani o vegani per il benessere fisico e la salute.
I dati sono stati diffusi in occasione della quarta edizione del festival vegetariano, conclusosi a Gorizia la settimana scorsa e patrocinato dal Ministero dell’Ambiente. Quella dei vegetariani è una scelta che rappresenta anche un approccio culturale più incentrato al rispetto per la natura. Cibarsi dei frutti della terra è però solo il primo passo che potrebbe portarci poi a diventare vegani, escludendo dalle abitudini alimentari qualunque prodotto che derivi dallo sfruttamento di un animale, quindi anche le uova, il latte o il miele.
Una dieta che in mancanza di proteine non si può dire affatto sia povera di nutrienti, e in caso di dubbi è bene precisare la natura vegetariana di molti atleti di fama mondiale; come Dave Scott, considerato il più grande triatleta del mondo, o la medaglia d’oro Edwin Moses, che per otto anni non ha mai perso una gara nei 400 metri a ostacoli, o come il campione olimpico Carl Lewis, e la pluricampionessa mondiale di tennis Martina Navratilova, giusto per citarne alcuni.
«Ma se essere vegetariani o vegani in Sicilia fino a qualche tempo fa significava vivere una vita difficile, adesso le cose sono decisamente migliorate», dice Chiara Chiaramonte, foodblogger palermitana, vegetariana da oltre tredici anni, che dopo il successo del suo blog www.chiaracucina.it, dove pubblica una ricetta al giorno, ha scritto un libro sulla cucina vegetariana, definita rapida, economica ed ecologica, che sta conquistando un numero sempre crescente di cultori del cibo prodotto dalla terra.
«In realtà in Sicilia basta poco per essere vegetariani; molti cibi della nostra cultura culinaria hanno già un’identità vegana – continua Chiara Chiaramonte - come ad esempio lo sfincione, la caponata, la parmigiana di melanzane, le panelle, le crocchette di patate, i carciofi, i broccoli, i cardi in pastella e così via. Non mancano neanche le versioni veg delle mitiche arancine; basta saper scegliere per non farsi mancare niente nelle nostre ricette quotidiane».
Ma non è solo a tavola che si riconoscono i vegetariani, in realtà si tratta di una vera e propria comunità. Capita sempre più spesso infatti che i gruppi di amici si formino proprio con questa attenzione verso il mondo animale e frequentino locali dove carne e pesce sono banditi. Il punto di riferimento per restare aggiornati sulla vita vegana a Palermo è una pagina facebook, palermovegetariana, che attualmente conta quasi tremila iscritti, dove sono riportati eventi, notizie e una mappa dei ristoranti presenti in città, realizzata proprio con le segnalazioni provenienti dai navigatori del web.

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