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Borse e accessori trasparenti, quest’anno domina il nude look

Anche le grandi firme convertite all’uso di plastica morbida e pvc, materiali che nel fashion non sono una novità ma ora diffusi come «must have»

PALERMO. Da ogni dove si invoca maggiore trasparenza: sport, magistratura, politica e anche la moda ha scelto di fare la sua parte mettendo a nudo, e rivelando al mondo intero, quanto di più segreto ed intimo possa esistere per una donna, e cioè, il contenuto della sua borsetta.

La parola d'ordine per gli accessori di stagione è trasparente, con plastica morbida e pvc, materiali che nel fashion non sono una novità ma che si diffondo, ora, come «must have». Tra le conferme c'è la Candy bag del brand italiano Furla, nata nel 2011, che trova quest'anno nella Evolution nuove armonie di forme e colori, nelle tonalità sorbetto che la rendono golosa come le caramelle gommose. Ha la forma del classico bauletto, arricchito da un lucchetto in metallo, e si rinnova con il bicolore e negli inserti di midollino e in pelle per la base. Il costo è da 180 a 398 euro per il bauletto e da 98 a 170 per la mini bag.

I grandi marchi, in genere, non sono esenti dalla nuova legge «glass» del glam e le vip sfoggiano al braccio trasparenze griffate Prada (la doctor bag con i cristalli), Louis Vuitton, Hermes (che nel 1996 creò Security, un'edizione limitata della nota Kelly in pvc traparente) e Chanel.

Fatta la regola però si trova l'inganno. E così, sul web, fioccano tra le fashion addict i suggerimenti per indossarle velando gli oggetti meno cool, con pochettine più piccole all'interno o con foulard, artisticamente disposti, nei quali «avvolgere i segreti», come suggerisce la blogger di Styleshouts. A quel punto servono solo i raggi X per svelare i contenuti, perché le donne ne sanno una più del diavolo ed una in più, persino degli stilisti. Forse, anche per questo, sul fronte dei designer c'è chi ha cercato il giusto compromesso tra l'effetto cristallo e la tutela della privacy, come per la Postina, borsa cult della griffe vicentina di Franco Zanellato, che nella versione «nuda», realizzata in poliuretano trasparente, ha interni imbottiti e staccabili, proposti a tinta unita e in fantasie con micro pois, gessato e pied de poule da cambiare in base al look. Ad inserirsi in questa tendenza c'è anche una trentenne siciliana, Federica Vaccaro, la sua Bibi Bag è la più postata e commentata online. A forma di busta, trapezoidale, di medie dimensioni e con chiusura dorata, riporta stampata la frase di Coco Chanel: «Per essere insostituibili, bisogna essere diversi». Le nuance sono fucsia, verde, nero e cristallo ed il costo è di circa 60 euro.

Dopo essersi formata all'Accademia Altieri di Roma e al Polimoda di Firenze in Fashion designer e Fashion accessories, è approdata alla Central Saint Martins di Londra, che le ha consentito di frequentare uno stage da Vivienne Westwood, eccentrica e geniale stilista d'Oltremanica. Ha debuttato nel 2005 con la sua collezione ad Alta Moda Roma ed è stata ospite alla MiamiFashionWeek. Tornata nella sua Messina, la Vaccaro ha aperto un proprio atelier in via 24 maggio. Oltre alla vendita sul sito www.bibi-bag.com, è in Sicilia anche disponibile nelle boutique Gigi di Denise Spicuglia, a Pachino, in provincia di Siracusa e da Papango, a Spadafora, in provincia di Messina.

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