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Cani in spiaggia: in Sicilia si può in tre lidi su dieci

Le strutture private che hanno detto sì permettono l’ingresso solo a quelli di piccola e media taglia. Lo scorso anno 110 multe per divieti infranti. Nell’Isola 3 aree attrezzate e liberamente accessibili: a Priolo, Palma di Montechiaro e Vulcano. L’Aidaa: negli spazi pubblici occhio alla segnaletica

PALERMO. Cani e spiagge, un binomio che porta non pochi grattacapi ai proprietari dei quattro zampe, fra lamentele e multe. In Sicilia, durante la stagione balneare, in quasi tutte le spiagge c'è il divieto di accesso per i cani. Solo tre quelle libere che attualmente prevedono delle aree attrezzate per i pelosetti. Mentre il 30 per cento delle strutture private permette l'ingresso solo ai cani di piccola e media taglia.

Iniziata la stagione balneare, insomma, compaiono anche le prime discordie per la convivenza nelle spiagge: tra bagnanti che protestano alla vista dei quattrozampe e i proprietari che in qualche occasione si vedono notificare multe dalle autorità competenti. Più di centodieci le contravvenzioni fatte la scorsa estate ai proprietari e segnalate allo sportello legale dell'Aidaa, l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente. Più del 70 per cento di queste riguarda soprattutto Palermo e provincia. Un'ordinanza della Regione siciliana, infatti, vieta, nella fascia oraria dalle 9 alle 19, il transito dei cani o di altri animali nelle aree di balneazione. Ad adottare precise regole, poi, sono i Comuni.

A Palermo, ad esempio, per la nuova stagione balneare, dall'1 aprile al 31 ottobre 2013, l'ordinanza adottata dalla Capitaneria di Porto vvieta, dalle ore 8 alle 20, il transito, la sosta e il bagno di cani ed altri animali. Ad avere accesso sono solo i cani guida per non vedenti e quelli da salvataggio, ma a guinzaglio. A permettere l'ingresso dei quattrozampe sono, ad oggi, in tutta la Sicilia solo tre spiagge libere attrezzate a Priolo (Siracusa), la «Bau Bau Beach»; a Vulcano, la «Lido sabbie nere e acque calde»; «Casa Malerba» a Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento. Più di quaranta le strutture private, come alcuni lidi, che l'anno scorso hanno permesso di ospitare in spiaggia i proprietari insieme ai loro cani, ma solo se di piccola e media taglia. Attenzione però alle aree attrezzate: «Non tutte le strutture sono sempre ben fornite - avverte Lorenzo Croce, presidente di Aidaa -. Infatti, dovrebbero prevedere ombrelloni e sdraio, a pagamento ovviamente, per gli animali, sacchetti e palette per la raccolta delle deiezioni e un'area di sgambamento dedicata».

Ad oggi, però, il problema principale per i proprietari resta la difficoltà di trovare una spiaggia libera che permetta loro di trascorrere tranquillamente una giornata al mare, senza il timore di incorrere in una sanzione salata, che può arrivare sino ai 200 euro. Insomma, ai proprietari è consigliabile e conveniente sempre «informarsi sull'esistenza di un'ordinanza precisa che ne dispone il divieto e accertarsi della presenza di cartelli esposti». Se per l'ingresso in alberghi, bed and breakfast e villaggi turistici la scelta spetta ai proprietari delle strutture ed esistono anche dei portali che aiutano chi possiede un cane a conoscere quelle disponibili ad accogliere animali, lo stesso non avviene per le spiagge, che sottostanno comunque alle ordinanze comunali e a quella regionale. Dunque, fare attenzione alla segnaletica è fondamentale. 

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