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Radio Italia, a Milano festa per il mega concerto

MILANO. Radio Italia Solomusicaitaliana bissa il successo dell’anno scorso, con un mega concerto tenutosi  in una piazza Duomo gremita. Un tappeto di gente accorsa da ogni parte per quello che, iniziato nel 2012 per festeggiare i 30 anni dell’emittente radiofonica, assume tutte le connotazioni per farne un appuntamento musicale fisso. O almeno così si augurano tutti, compreso Mario Violanti che, nel lontano 1982 fonda la prima emittente privata di sola musica italiana, diventandone editore e presidente.
Undici cantanti scelti, conciliando tour e impegni, per una triade di canzoni tra i loro migliori successi. Un balletto di generi, dal rap al pop, accompagnati dalla Sanremo Festival Orchestra diretta egregiamente dal maestro Bruno Santori, fautore anche dei trentatré arrangiamenti della serata. Apre le danze Zucchero con la sua Sesion cubana, poi a Ramazzotti, Cremonini, Mengoni, Raf, Amoroso, Stadio, Venditti, Fabri Fibra, Nek e a chiudere i Negramaro. Una staffetta live tutta da vivere e da ascoltare. Il concerto è stato visibile in streaming sul sito di Radio Italia e sul canale suo Youtube.
A condurre il live canoro, gli istrionici Luca e Paolo che hanno anche reso il loro omaggio, coadiuvati da  Alessandra Amoroso, a Jannacci e Califano.
A precedere il mega concerto, anche il party game sulle note di “Cercavo amore” di Emma, il flash mob collettivo realizzato da Ubisoft in collaborazione con Radio Italia, con migliaia di persone che dalle 18 si sono scatenate con Just Dance, ballando su una coreografia ispirata a una delle hit più amate degli ultimi anni. Radio Italia, inoltre, ha approfittato anche di questo evento per continuare a sostenere i progetti di Alice For Children, “Diventa genitore a distanza”.
E l’anno prossimo? “Lasciamo prima terminare il concerto di quest’anno e poi ne riparliamo”. Risponde sorridendo, Mario Violanti. “Una cosa è certa: vogliamo che questo evento diventi sempre più grande e pieno di emozioni”. E sempre a Milano?  “Non è detto”. Chissà che magari non sarà in una città siciliane!

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