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Per i vini rossi scegliere l’Etna E anche la birra è protagonista

«Il vino è un piacere e le vie del piacere sono infinite, ma con la carne di agnello il rosso è quasi d’obbligo». Ha davvero pochi dubbi su cosa portare in tavola, nel giorno di Pasqua, Nicola Picone, titolare dell’omonima enoteca di via Guglielmo Marconi a Palermo. «Per la sua struttura, accanto ad una carne grassa come quella che da tradizione si serve in questi giorni di festa, consiglio un rosso dell’Etna originato da un vitigno nerello mascalese». I cultori della birra, però, possono tirare un sospiro di sollievo: «Anche la birra può avere un senso – continua Picone –. Le bollicine che la caratterizzano, infatti, sono ottime per pulire il palato. Naturalmente – aggiunge – non bisogna sceglierne una leggera, piuttosto una corposa e con un grado alcolico più elevato, magari prodotta artigianalmente in uno dei tanti micro-birrifici che in questi anni sono nati in Italia». Per chi invece a Pasqua decidesse di andare controtendenza e scegliere di mangiare a base di pesce, niente paura: «Soprattutto se si opta per il pesce azzurro – sottolinea Nicola Picone –, il consiglio è di sorseggiare del vino bianco precedentemente affinato in barrique». Dulcis in fundo, al termine del pranzo, con una fetta di colomba pasquale o di cassata siciliana sul piatto, non deve mancare un «bicchiere di buon passito di Pantelleria fatto con uva Zibibbo», conclude.


P. PI.

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