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Cani salvati da 14 palermitani: storia di Libero, adottato a Milano

Un gruppo di giovani gestisce il rifugio «Eureka» nel quartiere Falsomiele. Con donazioni e raccolta fondi curano circa 60 animali abbandonati

PALERMO. Libero, così soprannominato da quando è stato trovato legato ad un palo nei pressi della Favorita, ha finalmente trovato una famiglia che lo accoglierà. Già da questa settimana sarà «Libero» di nome e di fatto, perché una coppia di Milano, guardando le sue foto su Facebook, ha deciso di prendersene cura. Sabato ha così preso il volo verso i suoi nuovi padroncini. Libero è uno dei 60 cani abbandonati che hanno trovato accoglienza in «Eureka», uno dei rifugi autogestiti da giovani volontari animalisti presenti in città. Solo con esigue donazioni e raccolte fondi, Eureka, che si trova nei pressi del quartiere Falsomiele, va avanti grazie all'impegno quotidiano di 14 ragazzi, che si occupano degli ospiti della struttura, assicurando loro cure, cibo e soprattutto tanto affetto. «Sono quasi tutti cani abbastanza anziani - spiega Alessandra Musso, una delle volontarie del rifugio - che necessitano di attenzioni. Ma i costi sono tanti e noi, da soli, abbiamo parecchie difficoltà ultimamente».
I problemi sono comuni a tutti i rifugi autogestiti volontariamente: mangimi, farmaci, antiparassitari, manutenzione dell'area hanno i loro costi, mentre le risorse raccolte non sempre riescono a coprire tutte le spese. «Difficilmente chiediamo aiuti in denaro - spiega Alessandra Musso - più che altro preferiamo sostegni in croccantini, scatolette, medicine veterinarie, guinzagli e altri generi utili ai cagnolini». Il loro impegno più grande però è rivolto verso le adozioni, perché «il vero obiettivo - dice Vincenzo Collica - è quello di trovare loro una casa, una famiglia che li ospiti. Non vorremmo farli vivere qui per sempre». Un po' come è accaduto per Libero. Eppure farli adottare non è mai semplice. «Certo, alcuni di loro sono molto anziani e difficilmente si adatterebbero a vivere in casa. Talvolta, alcuni trovatelli possono aver vissuto esperienze traumatiche che li hanno segnati al punto da rendere per loro complessa la convivenza in famiglia. Oppure, possono trovarsi in condizioni di salute particolari per questo cerchiamo di diffondere le adozioni a distanza, per chi non ha possibilità di tenere in casa un cane eppure li ama».
Per aiutare un amico a quattro zampe, insomma, il rimedio c'è: diventare il suo padroncino «speciale», contribuendo alle sue cure «da un minimo di 5 euro mensili per provvedere al cibo e alla sua salute. Basta davvero poco. In cambio il rifugio invierà, via e-mail o via posta, un attestato di adozione con la foto e la storia del cane scelto. L'adottante verrà informato sulle condizioni di salute e le novità relative al cane prescelto». Certo, il tempo e l'affetto dedicati sono insostituibili: «Chi adotta a distanza un cane può venire a prenderlo quando vuole, magari per farlo passeggiare e fargli due coccole. Chissà, può succedere che, dopo pochi incontri, il padrone a distanza si porti a casa per sempre il "suo" cane», conclude Alessandra Musso. Il Rifugio Eureka si trova nei pressi del quartiere Falsomiele, su richiesta dei volontari non ne pubblichiamo l'indirizzo, «perché altrimenti - ci spiegano - potrebbero venire ad abbandonare i cani, cosa che spesso accade. E noi vogliamo evitare ulteriori abbandoni». Chi vuole dare una mano ai cani del rifugio può comunque mettersi in contatto con i volontari attraverso la pagina Facebook «Rifugio Eureka Palermo». 

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