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Pietre e giochi, un presepe con prodotti riutilizzati

«È come leggere una pagina della Bibbia. Il presepe è misterioso perché racchiude in sè la bellezza e il significato del Natale, l’albero invece è più un simbolo estetico. È bello, per carità, ma non lascia nulla nel cuore». Ad esprimere la sua opinione è il maestro Matteo Brandi che da più di trent’anni realizza presepi fatti interamente a mano con materiali riciclati.
In questi giorni la sua creazione che riprende le tappe più importanti della vita di Gesù, dalla nascita all’ultima cena, è in esposizione alla Sala degli Specchi del teatro Politeama di Palermo. «In tempi di crisi si può allestire un bellissimo presepe a costo zero - afferma Brandi - per fortuna la natura ci offre tantissimi materiali che vanno a genio per il nostro allestimento. Ci vuole però tanta pazienza ed è necessario giocare d’anticipo».
Una pietra cava trovata in spiaggia può diventare, dotata di un semplice motorino, una fontana. Il muschio, cercato in campagna, può essere conservato per parecchi anni in una scatola con della semplice carta pane. Poi bisogna lavorare di fantasia. Nella cesta dei giocattoli dei più piccoli di casa si possono trovare tanti animali come mucche, asinelli e pecore che possono far parte dell’allestimento.


SA. RA.

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