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I Marta sui Tubi ricordano Dalla: "Di lui c'è rimasto tutto"

Il gruppo di Marsala da qualche mese aveva avviato una collaborazione con l'artista scomparso il primo marzo: "Ogni volta che sentiva parlare della Sicilia gli si illuminavano gli occhi"

PALERMO. Eclettico, umile, disponibile. Lucio lascia un vuoto incolmabile. Lui che con le sue partiture ha scritto le pagine più significative della storia della musica, spaziando dal jazz al rock, dal beat all’opera lirica, fino alla canzone d’autore. L’abbiamo visto nella sua doppia veste di autore e di direttore d’orchestra con Pierdavide Carone e la loro “Nanì” nell’ultima edizione del Festival di Sanremo, quasi in secondo piano, nascosto tra le note. Un piccolo grande uomo che amava i giovani. Li incoraggiava e si metteva alla loro mercé, con una umiltà che solo i veri artisti hanno. “Sono un’occasione pure per me”, diceva appena pochi giorni fa in una nostra intervista. “Oggi c’è forse omologazione dettata dal mercato, ma ci sono molti giovani che si distinguono per originalità di scrittura musicale e tecnica”. Attenzione meticolosa e curiosità sfrenata che si leggono nella collaborazione con il gruppo siciliano Marta sui Tubi, dai quali poteva sembrare (solo nell’apparenza) tanto lontano. Non è difficile immaginare con quanta curiosità e avidità si sia avvicinato al loro rock underground di nicchia, lasciando un segno indelebile nella loro musica. Uscirà lunedì 5 marzo, infatti, la ri-arrangiata “Cromatica”, canzone già edita nel loro ultimo disco “Carne con gli occhi” (uscito nel 2011), con la partecipazione straordinaria di Lucio Dalla che interpreta alcune parti con la voce e con il clarinetto. Visibilmente commosso, Giovanni Gulino, voce del gruppo, racconta al Giornale di Sicilia:



“Una splendida collaborazione, nata pochi mesi fa. Ha ascoltato la nostra musica e non era proprio scontato che a lui potesse piacere. E invece, con nostro immenso stupore e contentezza, ci ha voluto incontrare a Bologna durante i nostri concerti, istaurandosi grande feeling da subito. È salito sul palco duettando con noi “Disperato erotico Stomp” e “L’anno che verrà”, tutto molto live e senza alcuna prova. Abbiamo, così, cominciato a riregistrare “Cromatica”. C’erano prospettive future di collaborazione, far parte del suo prossimo disco, condividere il palco. L’ultima volta che l’abbiamo incontrato è stato venerdì scorso a Sassuolo per l’inizio del suo tour europeo che aspettava con l’euforia e l’entusiasmo di un bambino. Avremmo dovuto cantare insieme a Milano il 12 aprile. Anche se la conoscenza e l’amicizia non era storica, ricordo una persona splendida e disponibile, di una umiltà, lucidità e schiettezza fuori dal comune. Quando ti trovi davanti al monumento della storia della musica non ti aspetti una persona così entusiasta. Adesso che non c’è più, non è eufemistico dire che sia stato uno dei geni della musica italiana, al pari di De André, Battisti, Gaber.



Quando uscirà la canzone?


È stata già trasmessa in anteprima da Radio2 il giorno precedente la sua morte. L’idea iniziale era quella di presentarla al pubblico in grande stile, insieme: Marta sui Tubi e Lucio Dalla. Adesso, in segno di lutto, uscirà in radio lunedì, insieme al video, dopo la celebrazione delle esequie, senza enfasi. Per rendergli omaggio, la posteremo domenica sulla nostra pagina Facebook: sarebbe stato il suo 69esimo compleanno.



Come è intervenuto Lucio Dalla nell’arrangiamento?


In punta di piedi. Con garbo, senza aria di superiorità. Ricordo il modo in cui mi parlava delle tecniche di scrittura e di improvvisazione, senza fare il “maestro”: “Io faccio così di solito, tu come fai?”. In “Cromatica” abbiamo proceduto inizialmente a cappella, trovandomi nella posizione di chi stava insegnando: io, che mi confrontavo con una montagna di sapere! Tanta umiltà e disponibilità non sono facili da trovare. Rispetto all’originale, abbiamo rallentato il tempo di esecuzione, modificato la metrica, aggiunto il “suo” clarinetto. Dalla ha messo le ali a questa canzone, rendendola molto più bella. E non potremo mai cantarla dal vivo.



Cosa ti è rimasto di lui?


Tutto. Ci ha fatto un grande regalo. Sentire, adesso, la sua voce registrata che affianca la mia (versione già bellissima) è ancora più meraviglioso: una vera perla. Porteremo gelosamente il ricordo di lui con rispetto. Non capita spesso di lavorare con una persona così. Abbiamo perso un faro della musica italiana. Se penso all’equivalente di Dalla, non trovo oggi uno che possa assomigliare a lui. Saltava tra i vari generi con originalità assoluta. Mi diceva sempre che ero poco furbo nel cantare o nello scegliere le parole del testo: mi proponeva di semplificare alcune parti di cantato per renderle più fruibili al pubblico. Lui pensava sempre a chi poi l’avrebbe dovuta poi cantare. Il suo insegnamento ce lo porteremo sempre dietro. Ogni volta che parlava della Sicilia, poi, gli si illuminavano gli occhi. Grazie, Lucio!

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