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Diploma ad honorem a Libague: "Canto invece di lavorare"

In attesa del maxi-concerto al Campovolo del 16 luglio, il rocker di Correggio ha ricevuto il titolo durante un incontro con gli studenti del Cpm music institute di Milano

MILANO. Diploma honoris causa a Ligabue. Il rocker di Correggio ha ricevuto il titolo durante un incontro con gli studenti del Cpm music institute di Milano. Il cantante ha anche ripercorso la sua storia artistica e le motivazioni che spingono qualcuno a fare musica: "Nel mio paesino di 20 mila persone continuo a passare per quello che canta, invece di lavorare. E mi piace pensare che abbiano ragione", dice. Poi aggiunge: "Scrivere canzoni è un atto presuntuoso ma è giustificato in parte dalla necessità e dal bisogno di far sentire la propria voce, di doversi raccontare. E anche se canto invece di lavorare, nel mio ambito lavoro tantissimo, con una scrittura enorme e quasi quotidiana". Luciano Ligabue ha detto anche di apprezzare le canzoni in quanto "strumento popolare che può sbattersene di ceti o religioni, con una potenza eversiva che le rende non catalogabili". E ha confessato di sentire "la responsabilità di chi mi segue e ha delle alte aspettative": "La musica è anche leggerezza e tutto è legittimo - ha spiegato -, ma sto attento a non comunicare la ricetta facile del 'vaffanculo' al mondo'". In attesa del maxi-concerto al Campovolo (Reggio Emilia) del prossimo 16 luglio, il Liga ha raccontato ai ragazzi la genesi del suo ultimo disco "Arrivederci, mostro!", album multiplatino giunto al quinto singolo: "Ho lavorato con Corrado Rustici perché mi sono stufato di produrre i miei album da solo, c'é troppa responsabilità. E ho trovato dei nuovi musicisti con cui siamo giunti a grande chiarezza sonora e finalmente si sente bene anche negli stadi. Con quelli vecchi c'era stato un logorio dei rapporti. Come nelle coppie, succede che passione e intesa calino".

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