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Parigi 2024, Larissa Iapichino nel lungo si ferma a 9 centimetri dal podio: «Sono stata scema»

Nei 200 metri piani storico oro per il Botswana con Letsile Tebogo. Nel giavellotto, il pakistano Nadeem Pak soffia l’oro all’indiano Neeraj Chopra

Larissa Iapichino

Larissa Iapichino ferma il suo salto a 6,87, quarto posto nel lungo a Parigi 2024, e 9 centimetri lontano dal podio. La figlia di Fiona May, allenata da papà Iapichino, sbarca così alle Olimpiadi, con un risultato che - come tutte le medaglie di cartone, ma per lei anche un pò di più - è un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto allo stesso tempo. «Sono stata scema, non si è accesa la miccia», dice la 22enne lunghista di Borgo San Lorenzo, che ha abituato a sbalzi di umori, tra sorrisi e introversioni.

La misura di qualifica (seconda) lasciava sperare in qualcosa di più, ma per la 22enne lunghista che tre anni fa fu fermata da un infortunio a un mese da Tokyo è anche una finestra del futuro, nonostante al momento non riesca ad aprila del tutto. un sorriso con vista sul futuro. «Stavo molto bene - ha raccontato l’azzurra - ora Larissa deve farsi un esamino e capire bene come affrontare le prossime gare. Quarta all’olimpiade è buono ma è bene essere pronti al 100 per cento. Mi è mancato accendere la miccia, può capitare ma non doveva capitare oggi. Sono dispiaciuta ma non voglio buttarmi giù: devo continuare a lavorare».

Partita forte con un buon salto (6.78), Larissa è salita di misura nel secondo salto (6.87) ma poi non è riuscita nella progressione piazzata da tutte le migliori, segno forse di una maturità di gara ancora da trovare. L’americana Davis Woodhall, poi oro, ha piazzato subito un 6.93, salendo poi a 7.05 e infine, col terzo salto, al 7.10 che ha staccato tutte. Larissa invece al terzo ha fatto nullo, e poi non ha mai spinto il giusto, rimanendo sempre sulla linea di galleggiamento (6.83, 6.78, 6.85). Nelle more dei salti, il terzo posto della prima metà di gara è stato risucchiato dalla tedesca Mihambo e dall’altra americana Moore.

Intanto, la gara dei 200 ha segnato il primo storico oro del Botswana, che finora si era fermato a un argento (Londra) e bronzo (Tokyo). L’ha vinto Letsile Tebogo, in 19“46, davanti all’americano Kenneth Bednarek (19"62) e al campione dei 100 Noah Lyles. Il suo bronzo ha una spiegazione: Covid. L’americano a fine gara si è accasciato al suolo con evidenti difficoltà respiratorie, soccorso dai medici, ed è stato portato fuori in carrozzina. Poi l’ufficializzazione della positività al Covid. Nei 400 ostacoli a sorpresa non vince l’olandese Femke Bol, bronzo, con l’oro che va all’americana Sydney Levrone-Mclaughlin, col nuovo record del mondo, 50“37: migliora il suo primato di un mese e mezzo fa, 50"65. Rispetta il pronostico dei 110 ostacoli l’americano Grant Holloway, oro nella gara per la quale l’Italia sperava in Simonelli, fermatosi alla semifinale. Nel giavellotto, il pakistano Nadeem Pak (92.97) soffia l’oro all’indiano Neeraj Chopra (89.45).

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