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Paralimpiadi, la trapanese Virgilio vince il bronzo nel tiro con l'arco

Maria Andrea Virgilio

Arriva dal tiro con l’arco la prima medaglia per l’Italia nella sesta giornata dei Giochi Paralimpici di Tokyo. Nella finale per il bronzo del compound open, sotto il sole cocente dello Yumenoshima Park, Maria Andrea Virgilio, trapanese di 24 anni, batte la russa Artakhinova per 142-139. Decisive le ultime tre frecce dell’azzurra: 10, 10, 10 per chiudere i conti. Si tratta della ventottesima medaglia azzurra alla Paralimpiade di Tokyo, la prima per il tiro con l’arco paralimpico dopo le due conquistate all’Olimpiade.

Le emozioni di Maria Andrea Virgilio: "Questa medaglia mi ha ripagato di tutti i sacrifici fatti in questi anni, per cui ringrazio l’Asd Diamond Archery di cui è il presidente è Guglielmo Fuchsova che è anche il mio tecnico. Sono nata a Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze, per la mia patologia che è la spina bifida, ma sono una trapanese doc. Mi sono già arrivati tanti messaggi, a casa sono impazziti per questa medaglia, non hanno dormito la notte. Le dediche? Preferisco farle in privato".

La siciliana poi ricorda il cammino che l’ha portata sul podio: "L'incontro più difficile è stato quello con la mia compagna di stanza Eleonora Sarti ai quarti di finale, soprattutto dal punto di vista nervoso anche perchè siamo amiche. Con lei abbiamo parlato prima della gara e le avevo chiesto qualche consiglio perchè lei aveva più esperienza di me, avendo già fatto Rio".

"Questa medaglia l’avevo sognata, essendo siciliana sapevo come combattere il caldo e l’ho patito molto meno di altre. Bello finalmente battere la russa che mi aveva sempre sconfitto in passato e che ci aveva escluso anche nella gara a squadre di ieri (con Matteo Bonacina; ndr) ai quarti di finale allo shoot-off". Sorride Guglielmo Fuchsova, per tutti "Willy", che segue l’azzurra come allenatore da quasi nove anni, oltre ad essere il ct della Nazionale azzurra a Tokyo: "L'abbiamo conosciuta per caso grazie a un progetto organizzato dal Cip all’interno di un centro di riabilitazione all’Aias di Pacheco, in provincia di Trapani. Le abbiamo fatto provare diversi sport come il tennistavolo e l'atletica, ma quando ha cominciato col tiro con l’arco abbiamo capito subito che era quella la sua disciplina". Poi racconta le difficoltà del cammino verso il bronzo: "La cosa più difficile è stata convincerla a continuare anche perchè a Trapani non c'era nessun centro attrezzato per il tiro con l’arco. Così ho deciso di creare una succursale a Trapani, oltre alla sede centrale di Palermo: questa medaglia ci ripaga per tutti gli sforzi. E’ una medaglia storica perchè è la prima di sempre al femminile per il compound, disciplina presente esclusivamente alla Paralimpiade".

"Bello assistere a questo passaggio di testimone sullo stesso campo di gara a Tokyo tra Lucilla Boari (bronzo all’Olimpiade; ndr) e Maria Andrea Virgilio: entrambe hanno fatto la storia del tiro con l’arco azzurro in campo femminile. E ancora non è finito". Al sesto giorno di gare dei Giochi Paralimpici di Tokyo 2020 anche per l’Italia del tiro a segno è arrivato il momento dell’esordio. Il primo tiratore azzurro al poligono dell’Asake Shooting Range è stato Jacopo Cappelli, che alle 3.45 ora italiana ha disputato le qualificazioni per la carabina 10m standing SH1 totalizzando 606.4 e piazzandosi al sedicesimo posto, non sufficiente per l’accesso alla finale. Finale per Andrea Liverani nel misto carabina 10m standing SH2. Il milanese ha fatto registrare la miglior prestazione con 635.3, che vuol dire anche record paralimpico. Nella stessa gara, 26esima posizione per Pamela Novaglio (620.5). Nel nuoto, finali per Simone Bicelli nei 100 dorso S7, per Simone Barlaam nei 100 rana S9, per Luigi Beggiato nei 200 stile libero S4, per Arjola Trimi nei 100 stile libero S3, per Carlotta Gilli nei 200 misti SM13, per Monica Boggioni nei 50 dorso S5 e per la staffetta 4x100 maschile. ITALPRESS

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