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Un po' di Palermo nell'oro della vela, Gabriele Bruni coach di Tita e Banti: "La Sicilia ci ha dato una mano"

Gabriele Bruni, con le medaglie d'oro al collo, insieme a Ruggero Tita e Caterina Banti

L'Italia scrive ancora la storia a Tokyo 2020 e lo fa con un'altra «prima volta»: il quinto oro degli azzurri in Giappone arriva dalla vela, dallo splendido percorso concluso con la regata finale vincente nella classe del catamarano misto foiling Nacra 17, da Ruggero Tita, 29enne trentino, e Caterina Banti, 34enne romana.

Vittoria azzurra sul catamarano che rappresenta una prima assoluta per un team misto: mai l’Italia aveva conquistato l’oro con una squadra formata da un uomo e una donna. Un trionfo che parla anche un po' di siciliano. Sì perché ad allenare Tita e Banti è Gabriele Bruni, velista palermitano fratello di Francesco, timoniere di Luna Rossa nell'ultima America's Cup.

«Sono felice di questa vittoria, stiamo andando in questo momento a Tokyo a casa Italia dove Giovanni Malagò vuole festeggiare la medaglia d’oro come da consuetudine - dichiara un raggiante Bruni in esclusiva a Gds.it -. La Sicilia è stato per noi un luogo di allenamenti perfetto, abbiamo trascorso alcuni giorni anche a Palermo presso il Club Canottieri Roggero di Lauria per rifinire la nostra preparazione».

«Siamo stati in mare 200 giorni l’anno per 5 anni - scrive Bruni su Facebook per celebrare i suoi ragazzi -. 4.400 ore di allenamento, 70.000 virate, 55.000 strambate. 11.000 miglia percorse in mare (circa 24 volte la distanza tra Palermo e Genova). Due Campionati del mondo, tre Campionati Europei, 58 podi in coppa del mondo. Caldo, freddo, sole, pioggia, vittorie, sconfitte, mal di schiena. Guardare il vento e cercare di capire come si muove sull’acqua, guardare le vele e cercare di dargli la forma giusta, guardare gli atleti e cercare di farli diventare consapevoli e forti».

«Adesso che siamo nell’Olimpo mi rendo conto che tutto questo è stato indispensabile. Ruggero e Caterina sono stati perfetti! Dedico questo mio successo ai miei genitori, alla mia famiglia che mi ha visto poco in questi anni ed al mio amico Massimo che non tutti voi conoscono, al quale auguro di tornare presto in mare. Tra pochi giorni sarò nella mia Palermo, sono stanchissimo ma felice. Forza Italia, abbiamo fatto tutto questo per Te! Arigatò Giappone! Avrò tanto da raccontare di te ai miei figli!»

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