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Olimpiadi: notte di gioia tra gli Azzurri per Jacobs e Tamberi, festa per Pizzolato a Fiumicino

Marcel Jacobs e Gianmarco Tamberi dopo i due ori

Quando poco prima delle tre di notte al Villaggio olimpico una navetta è arrivata davanti alla palazzina italiana, sono scattati i cori: c'erano praticamente tutti, a partire dal capo missione ai Giochi, Carlo Mornati, ad accogliere un carico d'oro che per lo sport italiano vale più di Fort Knox. Dalla vettura sono scesi infatti Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, e i cori sono diventati applausi. E abbracci, perchè gli atleti presenti, molti delle nazionali di basket e pallavolo, volevano la foto, ognuno rigorosamente di 'coppia'con il medagliato. L'abbraccio più prolungato è stato quello tra le due medaglie d'oro e il pallavolista Zaytsev, "commovente", lo definisce chi c'era.
Tamberi e Jacobs avevano la borsa con gli indumenti di gara, il pallavolista ha fatto addirittura loro da facchino d'albergo portando il tutto nelle camere dei due. Un rapido collegamento video per un'ultima intervista, poi Jacobs e Tamberi, che non avevano ancora cenato, sono stati portati alla mensa del Villaggio, aperta fortunatamente 24 ore al giorno. E lì, altra standing ovation dei presenti per i due che dopo sono poi tornati nelle loro stanze ma alle 6 di Tokyo erano ancora svegli e per smaltire l'adrenalina 'postavano' sui social le loro emozioni. Oggi, intorno alle 19 di Tokyo (le 12 in Italia), distanziate di 10 minuti, come le gare, le premiazioni dei due.

Sarà il momento più alto dell'orgoglio Italia alle Olimpiadi, e le avvisaglie si sono viste già questa mattina: chiunque avesse un accredito italiano riceveva complimenti e sorrisi. Se poi a farli era un giapponese, accompagnati da una serie di inchini così sentiti da mettere quasi in imbarazzo chi li riceveva.

Ma la festa non è solo al Villaggio Olimpico, Anche all'aeroporto di Fiumicino ovazione per il siciliano Nino Pizzolato, rientrato in Italia. "Sono strafelice: è rimasto un po' di amaro in bocca ma abbiamo portato a casa la medaglia. Anche a freddo confermo che è stato giusto provare i 210 e puntare in alto, tanto la medaglia l'avevamo conquistata; la parola 'accontentarsi' non fa parte del mio vocabolario, o facevamo il colpo grosso o bronzo. Va bene così. Lo sostengo sempre ma mai come oggi; questo è solo un punto di partenza".
Con Pizzolato, bronzo olimpico di Tokyo nel sollevamento pesi, categoria 81 kg, anche il DT Sebastiano Corbu, i tecnici Pietro Roca e Gonario Corbu, e il Segretario generale Fipe Francesco Bonincontro, team leader Azzurro. Ad accoglierli gli altri due medagliati olimpici Mirko Zanni e Giorgia Bordignon, ma anche tutta la Nazionale Azzurra dei Pesi, il collegiale, parenti, amici, tifosi ed il Presidente Fipe Antonio Urso. "Il Bilancio è straordinario - ha sottolineato a sua volta Urso - se solo pensiamo che l'ultima volta che l'Italia della pesistica ha fatto 3 medaglie era il 1924, ma allora le Nazioni a gareggiare erano 15. Oggi siamo 196 Nazioni attive; abbiamo portato ai Giochi 5 atleti, 3 a medaglia, facendo 9 record italiani, eguagliando un record juniores mondiale, diventando la prima Nazione europea per risultati e la sesta nel mondo. Ora già pensiamo a Parigi".

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