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L'angelo custode di Christian Eriksen è Simon Kjaer: capitano esemplare, così lo ha salvato

Simon Kjaer abbraccia la compagna di Eriksen Sabrina Kvist Jensen

L'angelo custode di Christian Eriksen si chiama Simon Kjaer. Fino a sabato era conosciuto soprattutto come discreto difensore centrale, un leader tanto da tenere al braccio la fascia di capitano della Danimarca, ma d'ora in poi sarà difficile pensare a lui senza fare riferimento a come si è comportato quando il suo compagno di squadra si è accasciato a terra per un arresto cardiaco.

"Sei diventato il mio vero eroe. Hai salvato la vita al tuo compagno di squadra. Ti conosco da quando avevi 17 anni e non sono mai stato più orgoglioso di te. Sei il mio eroe", gli ha detto in un messaggio il suo agente, l'ex attaccante Mikkel Beck. E la definizione risulta appropriata se si definisce eroe un normale essere umano che fa la migliore delle cose nella peggiore delle circostanze, senza preoccuparsi delle conseguenze.

Conseguenze che potevano essere devastanti anche psicologicamente per lo stesso Kjaer, se ci fosse stato un drammatico epilogo al termine delle operazioni di soccorso iniziate proprio dalla manovra con cui ha spostato la lingua di Eriksen impedendo che si soffocasse. Poi, con la prontezza di chi ha seguito un corso di primo soccorso, il trentaduenne ha iniziato a spingere sullo sterno del calciatore esanime praticando il massaggio cardiaco, in attesa del defibrillatore, quindi ha schierato il resto della squadra intorno per tutelare l'intima drammaticità del momento, infine è corso dalla compagna del trequartista, atterrita da quello che vedeva. Impeccabile anche un paio d'ore dopo, quando ha guidato nel ritorno in campo una Danimarca ancora sotto choc.

Chi meno di tutti condivide l'etichetta di eroe, giura chi lo ha conosciuto bene al Milan in questi mesi, è lo stesso Kjaer, poco incline ad attirare su di sé i riflettori, a maggior ragione in una situazione così delicata. Senza dubbio, però, è diventato una sorta di paradigma del capitano: d'ora in poi, per spiegare il comportamento ideale di chi indossa la fascia al braccio, sarà comodo passare in rassegna queste immagini.

Scene che hanno relativamente sorpreso chi negli ultimi mesi ha imparato a conoscerlo a Milanello: dove si è presentato nel gennaio 2020 come veterano di scorta ed è diventato titolare nonché leader nello spogliatoio, capace sempre di trovare le parole giuste nei momenti più complicati e di comportarsi in maniera coerente in campo.

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