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Via al bonus di 600 euro per i collaboratori di associazioni sportive: a chi spetta

Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora

Via libera al bonus di 600 euro per i collaboratori delle associazioni sportive. Il decreto ministeriale che attua la normativa ha ottenuto il placet della Ragioneria generale. Prevede che entro aprile si possano presentare le domande a Sport e Salute spa - che avrà per questo risorse per 50 milioni - attraverso un’apposita piattaforma informatica. E’ stabilito uno specifico 'palettò di reddito (10.000 euro) entro il quale poter ottenere l’aiuto e ulteriori domande saranno accettate solo se ci saranno eventuali risorse residue.

È stato emanato dunque il decreto con cui il ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con quello dello dello Sport e delle Politiche Giovanili, definisce le modalità di presentazione delle domande per accedere al contributo destinato ai collaboratori sportivi, risolvendo così la maggior parte dei dubbi interpretativi che aveva sollevato il mondo dello sport. Il decreto prevede una procedura semplificata attraverso una piattaforma che sarà resa disponibile da Sport e Salute, la società pubblica guidata da Vito Cozzoli che il Ministro Spadafora ha posto al centro della sua azione governativa nel mondo dello sport.

Potranno accedere al contributo i lavoratori titolari di un rapporto di collaborazione sportiva con associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte al registro del Coni, nonché con Federazioni sportive, Discipline sportive associate e Enti di promozione sportiva. È inoltre espressamente prevista una priorità per i collaboratori sportivi che nel periodo d’imposta 2019 non abbiano superato i 10.000 euro complessivi.

Il collaboratore sportivo, inoltre, non dovrà aver percepito né altro reddito da lavoro per il mese di marzo 2020 né il reddito di cittadinanza, dovrà non essere pensionato e non potrà cumulare le indennità con le altre previste dal decreto Cura Italia.

Il rapporto di collaborazione sportiva cui si riferisce la domanda deve essere già in vigore alla data del 23 febbraio 2020 e ancora in corso alla data del 17 marzo scorso, ovvero la data di entrata in vigore del Cura Italia.

Le autocertificazioni, compreso l’ammontare dei compensi percepiti nel 2019, verranno fornite on line, e alla domanda si dovrà allegare soltanto la copia fronte-retro di un documento di riconoscimento valido e una copia del contratto di collaborazione o della lettera di incarico, o in alternativa copia della quietanza dell’avvenuto pagamento del compenso nel mese di febbraio 2020.

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