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La Spal diventa grande all'OIimpico, Roma battuta 2-0

Dzeko stavolta fa cilecca, o forse Petagna fa il Dzeko, e la Spal sgambetta a sorpresa la più brutta Roma della stagione, peggiore anche di quella vista a Bologna: lenta, pasticciona, inconcludente, impalpabile. Merito di una Spal quadrata e cinica che porta a casa, e meritatamente, l'intera posta con due tiri in porta (uno su rigore) e una
partita difensivamente perfetta. È il bello del calcio che mette di fronte una squadra reduce da quattro vittorie di fila (cinque con la Champions) e un’altra con zero punti in altrettante partite.

Ma, a volte, non bastano i pronostici o le figurine per vincere le partite e così Semplici imbriglia Di Francesco, giocando nel modo più semplice e utilitaristico del mondo. Per Di Francesco nessun alibi, anche se deve fare i conti con l'infermeria (Karsdorp, Kolarov, De Rossi, Perotti, Schick) e a sorpresa lascia in panchina Kluivert. Parte dal 1' anche Luca Pellegrini, protagonista in negativo del fallo che porta al rigore fischiato da Pairetto (36') per fallo su Lazzari. ma anche Semplici deve fare i conti con assenze pesanti  (soprattutto in difesa con lo squalificato Felipe) e sceglie Valdifiori regista, mentre davanti Antenucci si accomoda in panchina, con Paloschi a fianco di Petagna.

Pronti, via e il canovaccio della partita è subito chiaro, con la Roma aggressiva. La prima occasione per Dzeko al 16' sembrerebbe di buon auspicio ma il bosniaco a tu per tu con Milinkovic-Savic (fratello del giocatore della Lazio) non fa male. I giallorossi spingono, ma non riescono mai a concretizzare il grande possesso palla (alla fine sarà 62% con 18 tiri a sei, ma la statistica non porta punti); proprio questa mancanza di concretezza, alla fine, paga dazio. Accade al 38', con Lazzari che parte sulla destra e Pellegrini che gli frana addosso in area, quando sarebbe bastato controllarlo. Il rigore c'è e Petagna spiazza Olsen per il sorprendente 1-0 che resiste fino a fine tempo.

Nella ripresa Di Francesco non cambia, puntando sulla voglia di rivalsa dell’undici iniziale ma l’avvio è, se possibile, anche peggiore del primo tempo: tanti errori d’impostazione e manovra troppo lenta per poter impensierire la difesa emiliana. Al 10' la Roma avrebbe una bella occasione ma Dzeko, a tu per tu col portiere, sbaglia ancora. Gol fallito, gol subito: così all’11' Bonifazi, su corner di Valdifiori, anticipa Fazio e beffa Olsen: 2-0 e fischi dell’Olimpico. La Roma proprio non c'è, tanto è disordinata e sciupona, Di Francesco sembra essere tornato quello di settembre con i suoi moduli figli più della fretta che della tattica.

Escono Cristante e Under per Kluivert e Coric (all’esordio), mentre Semplici si copre ancora di più con Everton e Fares e il conseguente 3-5-1-1. Pellegrini (21') cerca di dare la scossa: il suo bolide si stampa sulla traversa. È Olsen, tuttavia, a salvare i suoi dal possibile 3-0 di Petagna. La Spal è perfetta nella propria metà campo, ma lo sciagurato Milinkovic al 33' la combina grossa, facendosi espellere da Pairetto per doppio giallo (fiscale, ma giusto). Cambia poco, perché il bunker spallino regge l’urto - più nervoso che altro - giallorosso che, negli ultimi 10', rivede in campo anche Pastore. Alla Spal basta e avanza per l’impresa, mentre la Roma esce tra i fischi del pubblico che, dopo cinque vittorie di fila, pensava, sbagliando, di aver finalmente svoltato. Martedì c'è la Champions e sarà vietato sbagliare.

 

 

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