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Ciclismo, un mondiale a due punte con Nibali e Aru ma preoccupa la loro forma

Fabio Aru (sinistra) e Vincenzo Nibali

Più dubbi che certezze per Davide Cassani. Il ct della Nazionale italiana di ciclismo, a due settimane dai Mondiali su strada a Innsbruck, dirama a Milano i nomi degli 11 convocati per la corsa in linea (escluso in extremis Villella) e s'interroga «preoccupato» sulle scelte da fare, riservandosi tutto il tempo necessario per decidere i nomi degli otto titolari e le due riserve. Il percorso, «tra i più duri di sempre», sembrava ritagliato su misura per Nibali e Aru ma le due punte azzurre arrivano alla rassegna iridata sulla scia di una Vuelta modesta: Nibali ha cercato di centrare la fuga giusta per una vittoria di tappa ma ha faticato, in scarsa condizione dopo «la maledetta caduta» all’Alpe d’Huez nell’ultimo Tour; Aru invece ha steccato completamente l'appuntamento, peggiorando la situazione con la scivolata nella iscesa dell’Alto de Santa Eufemia.

«Nibali - ammette Cassani - non è l’uomo da battere al Mondiale di Innsbruck, non possiamo chiedergli niente. Quella maledetta caduta all’Alpe d’Huez ha cambiato tutto. Ma Nibali è abituato a certi palcoscenici, ha vinto tutto in carriera e quest’anno ha saputo inventarsi la Milano-Sanremo. Aru invece è reduce da una delle annate più difficili della sua carriera e alla Vuelta ha dimostrato di non essere al meglio. Sono leggermente preoccupato ma fiducioso. Dobbiamo essere ottimisti, non siamo favoriti ma possiamo sorprendere. Devo osservare le condizioni fisiche di tutti prima di fare le mie scelte, ma sono tutti ragazzi intelligenti e con un forte senso di appartenenza alla maglia Azzurra».

Così per la Nazionale l’uomo della provvidenza potrebbe diventare Moscon: il giovane trentino, che abita proprio ad Innsbruck e si allena a due passi dal Muro di Gramartboden (2.8 km, pendenze fino al 28%), ha vinto sabato la Coppa Agostoni attaccando a 60 chilometri dall’arrivo e staccando nel finale Taaramae, dimostrando di essere ben motivato e in buona forma, nonostante i cinque mesi di squalifica per aver colpito durante la quindicesima tappa del Tour de France Elie Gesbert. Moscon non correrà la cronometro iridata, lasciata a De Marchi e Fabio Felline, proprio per fare qualche allenamento «di fondo» in più a ridosso della gara del 30 settembre.

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