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Tour de France, Degenkolb si conferma sul pavè: Nibali si difende

Come il 2015? Non proprio. La vittoria di John Degenkolb, ancora una volta re del pavè, questa volta vale 'solò la 9/a tappa del 105/o Tour de France di ciclismo. Tre anni fa il tedesco aveva trionfato nel mitico velodromo, oggi è rimasto ai margini dell’impianto, ma la sua impresa va comunque elogiata, perché giunta dopo quasi 157 chilometri di sofferenza e polvere, da respirare a pieni polmoni. Degenkolb si presenta sul traguardo assieme al campione belga Yves Lampaert e alla maglia gialla Greg Van Avermaert, regolandoli senza alcun eccessivi problemi. Il leader della Grande boucle è sempre più leader, dopo avere conquistato anche 9» di abbuono. Adesso il vantaggio sul secondo della generale, il britannico Geraint Thomas, è di 43"; sul resto dei big è salito di quasi 2».

I tre che si sono presentati sul traguardo di Roubaix hanno attaccato nel penultimo tratto di pavè, staccando il gruppo dei big che si è sgretolato chilometro dopo chilometro, fino a diventare incolmabile. La frazione odierna si era aperta subito con un colpo di scena: una caduta prima che cominciasse il pavè, nella quale è stato coinvolto Richie Porte, uno dei favoriti per la vittoria di Parigi. L’australiano è stato costretto al ritiro per sospetta rottura della clavicola. L’anno scorso si era fermato alla 9/a tappa, quest’anno ha concesso il bis. Non è dunque una novità.

Romain Bardet, dopo Porte, è stato fra i corridori che si sono staccati quasi subito sul terribile pavè, vittima di incidenti meccanici che lo hanno costretto a cambiare spesso la bici: per lui il primato adesso dista 2'32». Non troppo, ma nemmeno poco. Anche Rigoberto Uran è stato penalizzato: per lui sul traguardo 1'55» di ritardo, nella generale addirittura di 2'53» dalla maglia gialla. Si sono difesi bene, invece, l’altro colombiano Nairo Quintana, ma anche Chris Froome, Alejandro Valverde - che, a un certo punto, ha pure provato una fuga - e Vincenzo Nibali, a 1'48» da Van Avermaert, ma soprattutto a soli 6» da Froome, che, a parte Valverde distante 17», è l’unico fra i big che gli sta davanti. Buoni presagi per lo 'Squalo dello Strettò che nel 2014 costruì la propria impresa nella corsa gialla proprio sul pavè. Oggi Nibali, che ha avuto al proprio fianco Pozzovivo, non ha voluto rischiare, ma nessuno finora è riuscito a staccarlo.

Domani giorni di riposo al Tour de France e dopodomani la 10/a tappa, da Annecy a Le Gran Bornard (158,5) proporrà il primo arrivo in salita, con 5 Gran premi della montagna, di cui uno 'host category'. Non sarà una giornata facile per la maglia gialla.

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