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Mondiali, inglesi ottimisti: "Il calcio sta tornando a casa"

Il calcio sta tornando a casa, "football is coming home". Lo slogan degli Europei del 1996 è tornato di moda, e l'Inghilterra sogna nel nome di una squadra giovane che sta mandando un paese in delirio.

Per la prima volta da Italia '90 la nazionale dei tre leoni è fra le prime quattro del mondo, e adesso non c'è limite ai sogni, almeno fino a mercoledì, giorno della semifinale contro la Croazia.
Quando giocano gli uomini del ct Southgate, che ha rilanciato la moda del panciotto per la gioia di Marks&Spencer che lo produce, nei pub c'è la fila dalle 10 del mattino, com'è successo ieri in occasione della sfida contro la Svezia, cominciata alle 15 ora di Londra, ed è stato calcolato che il Mondiale russo in Inghilterra ha già fatto vendere 38 milioni di pinte di birra.

Dopo la conquista della semifinale sono arrivati i complimenti anche della Casa Reale, e in particolare del Principe William attraverso l'account Twitter di Kensington Palace: "Volevate fare la storia e la state facendo. È un Mondiale incredibile e ci stiamo godendo ogni minuto. Meritate questo momento, il calcio sta tornando a casa", si legge sul cinguettio. Poi anche il Principe non può fare a meno di ripetere la frase fatidica, tornata ad essere sinonimo di speranza: "Football is coming home".

In mezzo a tutto questo entusiasmo il ct Southgate cerca di fare il 'pompiere', o almeno far capire che prima di andare in finale c'è ancora un passo da compiere, a spese della Croazia.
"Dobbiamo ancora migliorare - ha spiegato -. Ma quella contro la Svezia è una partita che ci lascia emozioni profonde e una certezza: per essere una squadra così giovane, siamo ormai maturati, anche dal punto di vista fisico e del controllo della pressione. Quando sei capace di superare difficoltà come quelle che ci hanno imposto Colombia e Svezia, significa che sei pronto per sfidare chiunque".

A questo punto il tecnico si è lasciato andare, mostrandosi incline all'ottimismo: "E' chiaro quindi che la fiducia in noi stessi sia cresciuta enormemente". Southgate ha voluto sottolineare anche un aspetto tattico: "I gol di testa sono il frutto di schemi studiati. Tutti sanno quanto lavoriamo sui calci piazzati. E il secondo gol mi ha inorgoglito: nasce da una preparazione, volevano sorprendere così la Svezia, che è fortissima nel gioco aereo. Il cross di Lingard è stato perfetto, l'inserimento di Alli pure".

E che dire di Kane che dopo la partita va in mezzo ai tifosi per firmare autografi? Intanto tutta l'Inghilterra si chiede cosa succederà domenica prossima, se in finale ci saranno i ragazzi della beat generation di Southgate e, in contemporanea, la finale di Wimbledon. Va bene la sacralità del tempio del tennis, ma per la prima volta sarebbe concreto il rischio di spalti con più di uno spazio vuoto. "It's coming home non si può toglierlo dalla testa", l'ha scritto su Twitter il difensore Kyle Walker e ora è difficile dargli torto.

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