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Rugby, l'Italia torna a vincere: con Fiji ci pensa Canna

Conor O'Shea

CATANIA. Ritorno alla vittoria. L’Italia del rugby non assaporava il gusto del successo da un anno, quando a Firenze battè, contro ogni previsione, gli Springboks del Sudafrica. Poi era arrivato l’inaspettato Ko di Padova contro Tonga e il trend era continuato nel 2017: 5 sconfitte nel 6 Nazioni, con relativo cucchiaio di legno, poi altre tre nel tour australe a giugno, contro Scozia, Fiji e Wallabies. La striscia negativa era quindi di nove sconfitte consecutive, e l'Italrugby e il ct Conor O'Shea non ne potevano più. Oggi la nazionale dei giovani e dei due nuovi equiparati Hayward e McKinley (cieco da un occhio, gioca con un paio di occhiali speciali e oggi è entrato nella ripresa al posto del match winner Canna) ha interrotto la serie tornando a vincere e riacquistando fiducia, in vista anche del difficile impegno di sabato prossimo a Firenze contro i Pumas dell’Argentina (oggi Ko per 21-8 contro l’Inghilterra).

Ed è stato bello anche che a commentare le vicende azzurre ci fosse, a bordo campo, Daniele Piervincenzi, ex rugbista e voce di DMax per quanto riguarda la palla ovale, ma soprattutto il reporter selvaggiamente picchiato nei giorni scorsi a Ostia da un esponente della famiglia Spada.

Contro i figiani in un 'Massiminò pieno a metà (poco più di dodicimila spettatori) l’Italia partiva subito forte, aprendo le marcature al 5' grazie al piede del mediano d’apertura Carlo Canna, ex poliziotto che con i suoi 11 punti ha dato un contributo fondamentale per la vittoria azzurra. Dopo il vantaggio gli azzurri continuavano ad andare oltre la difesa delle Fiji, i cui colossi praticavano però una difesa attenta e aggressiva. Sempre dalla piazzola arrivava il pareggio al 20', ad opera di Volavola. Al 28' ecco la meta azzurra: il pilone Simone Ferrari, su una ripartenza, riusciva a schiacciare l'ovale oltre la linea. La successiva trasformazione di Canna portava l’Italia sul 10-3.

La meta del pari di Fiji arrivava al 38' con Nakarawa che si inseriva in uno spiraglio lasciato aperto dalla difesa azzurra a venti metri dalla linea di meta. Poi c'era anche la trasformazione di Volavola. I primi punti della seconda frazione portavano ancora la firma di Canna, che dalla piazzola allungava nel punteggio in due occasioni, portando gli azzurri sul 16-10. L’Italia continuava a spingere sull'acceleratore nella metà campo ospite nel tentativo di conquistare il break, senza però riuscire a muovere il punteggio. Il calcio piazzato del subentrato McKinley a un minuto dalla fine dei tempi regolamentari chiudeva definitivamente il match.

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