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Nadal chiude l'anno al numero uno, primo over 30 della storia

PARIGI. Due Slam, sei tornei, 66 match vinti: numeri impressionanti che fanno di Rafa Nadal il numero uno del tennis mondiale 2017. I fan di Roger Federer (anche per lui due Slam e altri 7 trofei quest’anno) potrebbero storcere il naso e obiettare, in un gioco che si trascina ormai da più di dieci anni, ma il maiorchino ha dalla sua questa volta la matematica che lo ha consacrato oggi n.1 della racchetta, a prescindere da come finiranno le Atp Finals di Londra (12-19 novembre).

Gli è bastato battere il coreano Hyeon Chung, n.55 Atp, all’esordio del «BNP Paribas Masters» in corso sul veloce indoor del Palais Omnisport di Parigi-Bercy, che chiude la «regular season» del circuito Atp, per distanziare quanto basta l’eterno rivale 'King Roger' che ha invece rinunciato a disputare l'ultimo «1000» stagionale per prepararsi al meglio a Londra. Lo spagnolo, primo favorito del seeding, ha sconfitto per 7-5 6-3 il giovanissimo coreano in poco più di un’ora e tre quarti e si candida ovviamente a trionfare in un torneo che non ha mai vinto in carriera: per lui solo una finale nel 2007, stoppato da Nalbandian.

Re indiscusso della terra rossa, per lui 10mo trionfo al Roland Garros quest’anno (e 16mo Slam in carriera), il mancino di Manacor, dopo un anno in naftalina complice i guai fisici, è tornato a splendere come nei suoi anni migliori (nel 2010 vinse tre Major) e se non fosse per la 'leggendà Roger Federer (che, per inciso, lo ha battuto in finale al Melbourne Park nel primo Major 2017 e poi anche nell’ultimo atto a Miami e Shanghai), nessuno oserebbe metterne in discussione la leadership. Chiuderà dunque il 2017 al comando del ranking mondiale per la quarta volta: ci era già riuscito nel 2008, nel 2010 e nel 2013. Lo spagnolo sarà il più anziano numero uno da quando è stato istituito il ranking computerizzato (1973) ed il primo re over 30. Rafa, come detto, è il giocatore che quest’anno ha vinto più partite di tutti, 66 (contro 10 sconfitte, mettendo in bacheca altri sei trofei) - tra cui il decimo Roland Garros ed il terzo Us Open - su dieci finali disputate.

A parte la leadership di Nadal e scoprire se il maiorchino riuscirà a spezzare il tabù di vittorie, Parigi-Bercy servirà soprattutto a definire la graduatoria d’ammissione alle Atp Finals londinesi. Sei ad oggi i qualificati (Nadal, Federer, Zverev, Thiem, Cilic e Dimitrov), mentre restano da assegnare gli ultimi due posti che, in ordine di classifica, si giocano Goffin (2885 punti), Carreno Busta (2605), Querrey (2525), Anderson (2470), Del Potro (2415) e Tsonga (2310).

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