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Vuelta, Nibali "rosicchia" 4 secondi a Froome

Vincenzo Nibali

MADRID. A forza di provarci, Vincenzo Nibali qualcosa è riuscito a ottenere, dalla 14/a tappa della Vuelta di Spagna di ciclismo, che ha portato i corridori da Ecija a Sierra de La Pandera, dopo 175 chilometri e un arrivo in salita. Poco, a dire il vero, ma che importa. Lo 'Squalo dello Stretto', che era partito con 59" di ritardo dalla vetta, ha risucchiato 4" al leader della corsa Chris Froome, soffiandogli l’abbuono che viene assegnato al terzo classificato nell’ordine d’arrivo.

Nibali si è piazzato alle spalle di Rafal Majka - vincitore di tappa - e del colombiano Miguel Angel Lopez, che si è presentato sul traguardo a 27" dal polacco della Bora Hansgrohe e ha inflitto 31" di distacco al siciliano, a Froome, Zakarin e Kelderman; settimo, a 37", un colossale Alberto Contador, che continua a rimanere con i migliori. Sulla salita che portava a Sierra de la Pandera c'è stata grande battaglia, con Nibali che ha provato a staccare Froome e a un certo punto c'era pure riuscito, confermando che il leader del Team Sky non è imbattibile e che, forse, nell’ultima settimana di Vuelta, potrà essere messo alle corde.

A cominciare dalla frazione in programma domani, che prevede un arrivo in salita a 2.510 metri, a Sierra Nevada. Sarà uno dei tracciati più duri e selettivi della Vuelta 2017: ci sarà spazio per le ambizioni e per gli attacchi. Froome dovrà difendere i 55" che adesso vanta sul siciliano del Bahrain-Merida; Nibali potrebbe trovare per strada qualche alleato, come l’ex compagno Fabio Aru, oggi staccato di 1'03" dal vincitore Majka e ormai troppo attardato nella generale (a 3'09").

Il sardo potrebbe dare una grossa mano al suo ex capitano nell’Astana e magari puntare alla vittoria di tappa domani in un tracciato che sicuramente gli si addice.

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