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L'Inter supera la Fiorentina, il Napoli fermato dal Sassuolo

Icardi esulta con i compagni dopo il gol

MILANO. L'Inter soffre più del dovuto ma vince contro la Fiorentina, il Napoli non va oltre il pareggio col Sassuolo: sono queste le sentenze dei posticipi del lunedì di Serie A.

Un'Inter camaleontica vince ma non riesce a fare a meno di complicarsi la vita, di tenere San Siro col fiato sospeso fino all'ultimo secondo, di rischiare una rimonta beffarda: i nerazzurri battono la Fiorentina per 4-2 con la squadra di Sousa rimasta in 10 dal 46', segnano tre gol (Brozovic, Candreva e Icardi) in appena 19 minuti stordendo la Viola, costruiscono tanto e sciupano molto, subiscono due reti (Kalinic e Ilicic) che evocano l'Hapoel.

Oggi però epilogo diverso con il gol della sicurezza che arriva oltre il 90', grazie ancora a Icardi. Con la vittoria, l'Inter raggiunge quota 21 punti e resta in corsa per l'Europa. I nerazzurri entrano in campo con la mentalità giusta, da grande squadra, con l'energia necessaria per chiudere subito la partita ma ad un tratto si perdono e soffrono a conferma che i problemi non sono ancora risolti. Pioli centra la prima vittoria, mattone dopo mattone sta costruendo un'Inter nuova ma anche a lui serve tempo. Cerca di rinforzare la difesa dove si rivede Ranocchia, a centrocampo punta su Kondogbia e Brozovic, lancia Candreva, Banega e Perisic alle spalle dell'insostituibile Icardi. Primo tempo da manuale per i nerazzurri ma poi qualcosa scricchiola pericolosamente.

La Fiorentina di Sousa parte male, protesta per un rigore non concesso, patisce l'espulsione di Gonzalo Rodriguez, si riorganizza e riapre una partita che sembrava archiviata. L'Inter va in vantaggio al 3' con Brozovic: cross dalla sinistra di Ansaldi, palla che arriva al croato che batte Tatarusanu. Poi al 9' palla al centro di Perisic, respinta corta del portiere e zampata di Candreva. Al 19' il tris: Icardi riceve palla in profondità, mette a sedere Gonzalo Rodriguez poi dribbla Astori e firma il 3-0. Prima Perisic, poi ancora Icardi hanno la chance del poker ma non concretizzano. Con il passare dei minuti, i viola prendono coraggio. Al 33' Ilicic impegna Handanovic su punizione. Poi il fallo in area di Miranda, potrebbe essere rigore ma Damato lascia correre.

Al 37' primo squillo viola: palla in profondità per Kalinic che calcia in porta. Proprio nel recupero, l'episodio chiave: Icardi lanciato a rete subisce fallo da Gonzalo Rodriguez, Damato estrae il cartellino rosso e la Fiorentina resta in dieci. Nel secondo tempo l'Inter potrebbe chiudere la partita prima con Banega poi con Icardi. Al 13' Perisic calcia a botta sicura ma Tatarusanu devia sul palo. Ci prova anche Candreva. Al 17' Ilicic riapre la partita: procede palla al piede e tira in porta sorprendendo Handanovic non perfetto. Sousa da bordocampo si infuria con Damato che non vede un'ostruzione di D'Ambrosio al 23'. Pioli, dopo aver inserito Joao Mario, richiama Banega e mette Melo.

Al 35' incredibile occasione sciupata da Joao Mario che da solo calcia altissimo da due passi. Poi, nel recupero, ci pensa Icardi a mettere la parola fine: Perisic calcia, Tatarusanu respinge e l'argentino ribadisce in rete.  L'Inter cede in parte nel secondo tempo, avvisaglia di un meccanismo non perfettamente oleato ma questa vittoria, di fronte ai suoi nuovi proprietari in tribuna, fa morale e serve a navigare in acque meno agitate. Pioli sembra il giusto capitano e fa rivedere - anche se a tratti - un gioco vincente e incisivo. Icardi resta l'uomo chiave, trascinatore, mattatore e capitano: segna la sua dodicesima rete e raggiunge Dzeko. Pioli sperimenta e cambia, in attesa di trovare l'undici perfetto. Qualcosa si muove, non solo la classifica. Forse la stagione può ancora riservare un finale a sorpresa.

Non sempre nel calcio vince chi domina. Il Napoli, ad esempio, contro il Sassuolo mantiene il controllo della partita per quasi tutti i 90 minuti, ma non va al di là del pareggio. E si tratta di un'altra battuta d'arresto grave, che ne frena la rincorsa alle posizioni di vertice della classifica. La squadra di Sarri, da quando si è infortunato Milik non riesce più ad essere incisiva.

Contro il Sassuolo Sarri fa tornare in campo nuovamente  Gabbiadini (salvo sostituirlo nella ripresa con Mertens), ma l'ex sampdoriano non è il tipo di punta che ha le caratteristiche giuste per finalizzare il gran lavoro dei compagni. Ecco che per sbloccare il risultato serve un'invenzione di Insigne. Ma il raddoppio non arriva ed alla fine il Sassuolo, che è stato in pratica a guardare per tutta la gara, punisce gli azzurri grazie ad un gol di Defrel. Di Francesco schiera una squadra impostata quasi clusivamente sulla difesa, con un 4-5-1 in cui gli esterni di centrocampo,  Politano e Ragusa, si avvicinano sulla linea dell'attacco, al centro del quale è posizionato Matri, soltanto nelle rarissime occasioni in cui i neroverdi riescono a superare la metà campo.

Il Napoli ha dunque una sola possibilità per sbloccare la gara, vale a dire quella di chiudere l'avversaria nella propria area di rigore e sperare in un tiro dalla distanza, oppure in una triangolazione veloce dei suoi attaccanti. Gli azzurri nel primo tempo producono una buona quantità di  occasioni da gol, tuttavia manca loro la precisione nell'ultimo  passaggio per poter mettere gli attaccanti nella condizione di  battere agevolmente a rete. Il risultato viene sbloccato dai padroni di casa soltanto al 42' su un'azione di contropiede.

Il Sassuolo, durante tutta la prima parte della gara, mette il naso fuori dalla propria metà campo soltanto in due occasioni che non solo non creano pericoli per Reina ma che provocano velocissime ripartenze degli azzurri. Nella prima circostanza, Mazzitelli è costretto ad atterrare ai limiti dell'area di rigore Hamsik lanciato a rete. Nel secondo caso, lo slovacco lancia sulla corsia di sinistra Insigne che prima di entrare in area di rigore fa partire uno dei suoi tiri a parabola che s'insacca sotto la traversa e dà il vantaggio alla sua squadra.

Il Sassuolo non cambia la sua tattica di gioco neppure nella  ripresa, nonostante che sia chiamato a recuperare lo svantaggio. Di Francesco effettua cambi di tipo offensivo, ma non modifica  l'assetto della squadra. Il Napoli continua a mantenere il  predominio del gioco ma non concretizza. Al 19' Missiroli colpisce la traversa con un colpo di testa e nel finale, grazie alla concretezza di Defrel, da poco subentrato a Missiroli, gli emiliani recuperano il risultato. Nei pochissimi minuti mancanti il Napoli si riversa all'attacco nella speranza di riprendersi la vittoria. Ci va vicino all'ultimo istante con un tiro rasoterra dalla distanza di Callejon che si infrange sul palo. D'altro canto nel calcio contano i gol e non si vince ai punti. Se il Napoli non riesce a concretizzare è difficile che riesca ad andare troppo lontano.

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