Ancora Mercedes, ancora Hamilton, ancora male le Ferrari. Il Gp del Messico, terz'ultima prova del Mondiale di F1, non cambia di una virgola il copione andato in scena per tutta la stagione, con le due 'Frecce d'argento' che nel giro di una settimana e dopo Austin si prendono l'ennesima prima fila, la 12esima doppia prima fila della stagione.
Una prova di forza, l'ennesima, quasi disarmante quella della casa tedesca, con il tre volte campione del mondo velocissimo nella terra di Speedy Gonzales, che ha chiuso col fantastico tempo di 1:18:704, nuovo record della pista. Ha preceduto di 254 millesimi l'antagonista di casa, Nico Rosberg, che domani gli partirà a fianco in prima fila, in una gara che si preannuncia quasi decisiva nella lotta al Mondiale (il britannico è dietro di 26 punti, 331 contro 305).
Seconda fila tutta Red Bull con Max Verstappen che in Q2 aveva illuso più di uno spettatore e che ha fissato il tempo di 1'19"054, quasi un decimo meglio del compagno di squadra Daniel Ricciardo (1:19:133), mentre tornano con i piedi per terra le due Ferrari, oggi davvero deludenti, che pure ieri avevano sorpreso nelle prove Libere, con Vettel primo e Raikkonen 4°.
Il 'ritorno sulla terra' è stato abbastanza brusco, con il finlandese e il tedesco che hanno chiuso con un anonimo 6° e 7° tempo, scavalcati anche dal pilota della Force India Nico Hulkenberg. Raikkonen non è riuscito a fare meglio di 1'19"376, precedendo di un soffio (5 millesimi) il quattro volte campione del mondo. In quarta fila, accanto a Vettel partirà Valtteri Bottas su Williams, mentre la top ten è completata dal compagno di squadra Felipe Massa e da Carlos Sainz (Toro Rosso).
E domani si prospetta una gara al cardiopalma, con Lewis Hamilton che per sperare di mantenere l'alloro iridato non avrà altra scelta che vincere, mentre il compagno di squadra, bravo oggi a reagire alle difficoltà e a 'pizzicare' la prima fila all'ultimo giro - potrà gestire al meglio i 26 punti di vantaggio in classifica. Di fatto, se il britannico dovesse malauguratamente non andare a punti e il tedesco vincere la corsa si laurerebbe campione del mondo con due gare di anticipo. Solo 12mo tempo per l'idolo di casa, Sergio Perez (Force India).
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