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Argenti azzurri: Cagnotto/Dallapè nei tuffi sincro e la Giuffrida nel judo

RIO DE JANEIRO. Un abbraccio infinito e un grazie per quei 45 minuti che sono valsi l'argento olimpico. Tania Cagnotto e Francesca Dallapè si sono strette come solo due amiche sanno fare, dopo aver regalato la prima medaglia olimpica in rosa all'Italia dei tuffi. "Avrei voluto farlo durare ancora di più quell'abbraccio - racconta Tania - è tanto tempo che inseguivamo questo sogno ma ne è valsa la pena. Mi sono tolta un peso, tutto quello che farò da adesso avrà un altro peso. Mi sento leggera".

Una medaglia per lei inseguita sedici anni, e arrivata all'ultima chiamata, perché dopo Rio non ci saranno altre Olimpiadi. "Ci siamo ringraziate subito, perché quello che abbiamo raggiunto è il frutto del lavoro e dei sacrifici condivisi" racconta l'altra metà, Francesca. E la Cagnotto delle due era la più agitata: "Lei piange sempre, ma quella che sta peggio sono io - sorride ora la bolzanina figlia d'arte - avevo già pianto tre volte oggi, sentivo un fuoco dentro che adesso sono contenta di non sentire più. Quel magone finalmente è andato via, con questa medaglia". Non era un'ossessione, ma un cruccio sì, perché avendo vinto tutto quello che una non cinese poteva vincere, l'assenza della medaglia a cinque cerchi pesava.

Grande festa, abbracci e sorrisi nella splendida cornice del Costa Brava Clube anche per l'argento di Odette Giuffrida che gli vale 75 mila euro e per il bronzo nel ciclismo di Elisa Longo Borghini (50 mila per il gradino più basso), ai quali si e' unito anche il bronzo dei 400 stile di Emanuele Detti, raccolto nella prima giornata.

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