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Pellegrini portabandiera, Mattarella consegna il tricolore

ROMA. Le portabandiera della spedizione olimpica e paralimpica azzurra a Rio 2016, Federica Pellegrini e Martina Caironi, hanno ricevuto il tricolore durante la cerimonia al Quirinale alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Le Olimpiadi sono una condizione, una occasione di solidarietà, pace, amicizia, lealtà e competizione con rispetto degli altri. Questo messaggio deve essere così forte e positivo, ogni quattro anni si rinnova, ed è elemento di speranza in tutto il mondo». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rivolgendosi agli atleti azzurri alla cerimonia di consegna del tricolore ai portabandiera per le Olimpiadi Rio 2016 in corso al Quirinale.

«L'Olimpiade muove i nostri cuori, i nostri sogni più grandi, e le nostre menti. Andiamo a Rio con la voglia di combattere fino alla fine, soffriremo e ci faremo il tifo a vicenda, con la prospettiva comune di migliorare come donne e come uomini. Grazie all'Italia per avermi dato l'onore di essere il suo alfiere». Così la campionessa azzurra di nuoto Federica Pellegrini, portabandiera dell'Italia per le Olimpiadi di Rio 2016, dopo aver ricevuto il tricolore dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Alex Schwazer non sarebbe dovuto tornare a gareggiare dopo la prima positività all'Epo. È questo il pensiero di Federica Pellegrini, portabandiera dell'Italia ai Giochi di Rio. La nuotatrice, dopo aver ricevuto il tricolore al Quirinale, si sofferma sulla presunta nuova positività del marciatore bolzanino. «La notizia non macchia l'immagine della delegazione italiana, macchia solo lui - sottolinea l'azzurra -. Onestamente non sono nè triste nè arrabbiata, mi dispiace per lui. Prima di oggi la mia posizione su Schwazer non era polemica, anche se capisco che molti atleti si risentano molto ad avere in nazionale un ex dopato, però il fatto che lui abbia scontato la sua pena mi rendeva meno polemica. Adesso si cambia un po' opinione». «Io ne faccio un discorso di regole: lui ha seguito un protocollo, però per me sono le pene ad essere sbagliate. Si dovranno rivedere le sanzioni a seconda dei casi e delle sostanze. Una cosa è la negligenza, un'altra cosa è quando si usano Epo o anabolizzanti. In questi ultimi casi io sono per la radiazione a vita già al primo controllo positivo».

«Il nostro mondo è variegato, complesso e numericamente importante. Chiaro che quando ci sono atleti così importanti, su una recidiva, fa fragore». È il primo commento di Giovanni Malagò sulla presunta nuova positività di Alex Schwazer. «Nell'arco di 365 giorni - ha aggiunto il presidente del Coni a margine della cerimonia al Quirinale - siamo abituati ad avere momenti esaltanti e momenti in cui ci interroghiamo anche dei perchè di certe notizie, che sono così brutte, che spiacciono per non dire rovinano tutto il contesto». «Dico solo - ha concluso Malagò -, per un fatto di buonsenso, che oggi è la festa del tricolore, dell'Italia bella che deve andare a Rio e che ci rende orgogliosi. Per il resto, non voglio dare alcun tipo di giudizio perchè nessuno sa veramente la situazione qual è. Aspettiamo qualche ora, ci aggiorniamo magari già domani. Oggi dedichiamo le attenzioni delle portabandiera e di tutto il mondo che rappresentano».

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