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Moto2, perde la vita lo spagnolo Luis Salom

BARCELONA. Il mondo del motociclismo è ripiombato  nel dramma a Barcellona, a quasi cinque anni dalla tragedia di  Marco Simoncelli in Malesia. Una caduta nelle prove libere della  classe Moto2 è stata fatale al pilota spagnolo Luis Salom, 24  anni. Dopo un'uscita di pista ad alta velocità che lo ha fatto  schiantare con la sua Kalex contro le barriere, il giovane  maiorchino è stato subito soccorso ma le sue condizioni sono  subito apparse disperate. Portato in ambulanza al vicino  Hospital General de Catalunya, e subito sottoposto a intervento,  Salom è morto poco prima delle cinque del pomeriggio. La  speranza di un miracolo, nel paddock, è durata poco, mentre sono  tornate le polemiche sulla sicurezza, anche su un circuito  attrezzato come quello del Montmelò.

Domani si torna in pista, è  stato comunque deciso anche in accordo con la famiglia Salom, ma  su un tracciato diverso, quello usato per il Gp di Formula 1.     Le poche immagini disponibili mostrano gli ultimi attimi  dell'incidente, quando il pilota ha già perso il controllo della  sua Kalex del Team Sag arrivando alla curva 12 e va a  schiantarsi a circa 150 kmh, sulle protezioni, senza che  l'asfalto della via di fuga, dove invece dovrebbe esserci  sabbia, ne freni minimamente l'impeto. La questione farà  discutere, perchè nelle pur molto sicure piste di questi anni  sottoposte a molti miglioramenti anche per l'insistenza dei  piloti, il dramma è sempre in agguato. L'anno scorso fece  discutere l'incidente capitato proprio al Montmelò a Fernando  Alonso durante dei test di Formula 1 con la McLaren.

Lo stesso  tracciato usato dalla auto, ritenuto meno ostico, sarà usato per  le qualifiche e la gara, e ciò determinerà un ampliamento dei  tempi disponibili per le prove libere per dare modo ai piloti di  abituarsi prima delle qualifiche.     Salom dopo lo schianto resta a terra immobile, mentre si  avvicinano i soccorritori e da quel momento resta circondato da  tecnici e personale medico. Le prove sono immediatamente  sospese, e poi annullate. Un elicottero viene spedito sul posto,  ma Salom viene portato via in ambulanza, prima al centro medico  del circuito, dove sale a bordo la madre presente nel paddock, e  poi subito in ospedale. Una corsa purtroppo inutile. Poche ore  prima del tragico incidente il pilota aveva scritto su twitter  di essere ansioso di girare in pista per le prove libere su «un  circuito spettacolare». «Sono contento» aveva aggiunto postando  una sua foto mentre esce sorridente dal campione del suo team.

Dopo sette anni nel Motomondiale, aveva debuttato nel 2009  sulla 125 sempre in Spagna, a Jerez de la Frontera, il suo nome  esce dalle liste dei partenti e segue la tragica sorte di Marco  Simoncelli, di Shoya Tomizawa, pilota della Moto2 morto in  circostanze simili a quelle dell'italiano in una gara di Moto2 a  Misano, e dell'altro giapponese Daijiro Kato, grande promessa  della Motogp, mancato nel 2003, solo per ricordare le vittime  più recenti nel Motomondiale.      Dopo aver conquistato nove vittorie e 22 podi nelle stagioni  di Moto3, Salom in tre annate di Moto2 era salito ancora sul  podio, l'ultimo quest'anno in Qatar. Il campionato proseguirà,  Luis Salom rimarrà nel ricordo degli amici e colleghi che sui  social lo commemorano e lo piangono, da Marc e Alex Marquez a  Dani Pedrosa fino a Jorge Lorenzo. A twitter si affidano anche  il premier iberico Mariano Rajoy, un «triste» Fernando Alonso e  tanti altri protagonisti dello sport spagnolo. Abituato a  vincere, a dominare, si riunisce stavolta in un abbraccio  commosso per un giovane fermatosi troppo presto.

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