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Giro d'Italia, va a Kittel la tappa per velocisti

NIJEMEGEN. Aveva lasciato il Giro due anni fa a Bari per una febbriciattola che, dopo due vittorie allo sprint e alla vigilia delle montagne, ingenerò qualche sospetto nei più maliziosi: ma oggi Marcel Kittel - di nuovo al Giro dopo un anno sabbatico - si è riappropriato del titolo di re indiscusso delle volate riprendendo il discorso da dove lo aveva lasciato. Vincendo.

Una prova di forza che non ammette repliche, quella con cui il tedesco della Etixx-Quick Step si è imposto sul traguardo di Nijmegen, nella seconda delle tre tappe in terra d'Olanda, con partenza da Arnhem, 190 km di pianura tra piste ciclabili, mulini a vento e rotatorie. E che lo issa al terzo posto nella classifica generale, a un solo secondo dalla maglia rosa Tom Dumoulin.

Kittel, già ottimo quinto nella cronometro di ieri a 11« dall'olandese maglia rosa, ha fatto il vuoto in volata mettendo in fila a una bicicletta di distanza il francese Demare, l'italiano Modolo, l'olandese Hofland e l'altro azzurro Ruffoni dopo che la squadra aveva lavorato per lui andando a riprendere i primi fuggitivi di questo Giro: l'olandese Tjallingi, lo spagnolo Fraile Matarranz e l'italiano Berlato. I loro sogni di vittoria - dopo oltre 150 km di fuga - sono sfumati a una decina di km dal traguardo. E ora, grazie alla tappa di domani (da Nijmegen si torna ad Arnhem con un percorso leggermente diverso ma comunque in linea) il tedesco fidanzato con una pallavolista olandese può pensare anche alla maglia rosa. È sufficiente che in un arrivo in volata (cosa assai probabile) si piazzi tra i
primi tre per guadagnare quegli abbuoni necessari per fare uno sgambetto al suo ex compagno di squadra della Giant Tom Dumoulin, cui oggi ha rosicchiato dieci secondi di abbuoni.

"Vedremo cosa succede domani - minimizza Kittel - l'obiettivo è un altro sprint fatto bene, poi chissà". Ma lo scippo della maglia rosa sembra cosa quasi fatta anche per lo stesso Dumoulin: "Ora siamo veramente vicini - spiega il leader della classifica - ed è chiaro che se lui sprinta così come ha fatto oggi le possibilità che io domani perda la maglia sono veramente alte". I due sono amici e Dumoulin - anche oggi festeggiato dai 235 mila tifosi olandesi che hanno assistito alla tappa - sembra non pensare all'eventualità come qualcosa di traumatico. "Siamo amici - dice - e se proprio deve essere qualcun altro a portare la maglia rosa in Italia va bene che sia Marcel".

In classifica generale Moreno Moser rimane il migliore degli italiani al sesto posto. Il nipote di Francesco, dopo l'incoraggiante cronometro di ieri, è atteso alla conferma quando il Giro tornerà sulle strade italiane. Così come Vincenzo Nibali, che oggi è rimasto coperto in gruppo.

La tappa di domani dirà chi vestirà la maglia rosa al rientro in Italia: se il tedesco signore delle volate, Marcel Kittel, che due anni fa in Irlanda fece doppietta alla seconda e terza tappa, o il cronoman olandese beniamino del re Guglielmo. Il quale, dovesse andar male, potrà comunque consolarsi. Tra i vari attestati di stima ricevuti tra ieri e oggi, infatti, gli è arrivata anche una proposta di matrimonio di una intraprendente tifosa orange. "Ma ho detto no - ha scherzato rivelando l'episodio - sarò io a chiedere la mano della mia sposa".

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