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Fifa, cadute le accuse di corruzione e falso per Platini

ZURIGO. Il treno per la presidenza Fifa ormai è passato, ma Michel Platini vuole che almeno gli sia restituita l'immagine pubblica. Ed una prima spinta a risalire la china gli sarebbe venuta dalla Commissione etica della Fifa stessa che, stando ai suoi legali, ha lasciato cadere le accuse di corruzione e falso, mentre restano quelle di conflitto di interessi e mancanza di lealtà.

La notizia che la sua posizione si farebbe meno scomoda arriva a ridosso dell'udienza di venerdì presso il Tribunale d'arbitrato dello sport (Tas), al quale 'Le Roi' si è rivolto a marzo, chiedendo l'annullamento della squalifica di 6 anni. Se i giudici di Losanna gli daranno ragione, Platini resterà presidente Uefa per altri due anni, fino a scadenza del mandato.

L'inchiesta è quella che vuole fare chiarezza sui due milioni di franchi svizzeri versati nel 2011 da Sepp Blatter a Platini per una consulenza (mai contrattualizzata) svolta per la Fifa fra il 1998 ed il 2002. Un passaggio di denaro che, stando all'accusa, avrebbe invece nascosto un patto corruttivo per la rielezione del dirigente svizzero.

Patto da punire - fu la richiesta avanzata lo scorso dicembre dalla Camera arbitrale del Comitato Etico indipendente - con la radiazione per il numero 1 della Uefa (e per Blatter), poi trasformata in 8 anni di stop, ridotti a 6 in appello per entrambi. "E' un verdetto offensivo e vergognoso - aveva commentato a caldo Platini, il 24 febbraio -. Le accuse contro di me sono costruite sul nulla e surreali. E' una decisione politica, sono vittima di un sistema che aveva un solo obiettivo: impedirmi di diventare presidente della Fifa".

Sempre i legali di Platini hanno annunciato che quest'ultima ha chiamato a testimoniare Blatter (il cui ricorso al Tas sarà esaminato in altra data). Entrambi negano ogni addebito e sono, di fatto, l'uno testimone a difesa dell'altro, sostenendo che il passaggio di denaro avvenne in base ad un contratto verbale che stabiliva retroattivamente il compenso per il lavoro come consigliere.

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