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Higuain come Maradona: vuole difendersi di persona in corte d'Appello

NAPOLI. Pipita come Maradona, pronto ad  andare in prima persona davanti alla corte d'appello a spiegare  cosa è accaduto in quei concitati momenti di Udinese-Napoli, a  dire chiaro che lui non stava spingendo Irrati ma semplicemente  ha proteso le mani verso l'arbitro che gli andava incontro. È  questo lo scenario che potrebbe verificarsi la prossima  settimana, quando la giustizia sportiva discuterà il ricorso del  Napoli contro le quattro giornate di squalifica inflitte a  Gonzalo Higuain.     L'asso argentino ha espresso la volontà di andare di persona  davanti ai giudici, come ha ammesso Mattia Grassani, legale che  segue il ricorso per il Napoli: «È un'ipotesi - ha detto a  Radio Kiss Kiss - assolutamente concreta. Higuain ha volontà di  spiegare i fatti in prima persona ed è un suo diritto. Ha  chiesto di essere sentito personalmente per mostrare la sua  ricostruzione».

Un'iniziativa che a Napoli ricorda quella analoga di oltre  trent'anni fa: era il 1984 e Maradona venne espulso durante un  match con l'Ascoli per un battibecco con Nicolini. Diego venne  squalificato per una giornata e volle andare egli stesso dai  giudici: «C'è stato un equivoco: quando Nicolini mi si è  avvicinato non mi ha colpito. Io, istintivamente, ho messo le  mani avanti per evitare il possibile colpo che non c'è stato.  Non ci siamo nemmeno sfiorati. Il guardalinee forse è stato  ingannato dalla prospettiva. Giuro che è la verità», questa  l'accorata difesa di Maradona all'epoca, che convinse i giudici:  al pibe de oro venne tolta la squalifica e giocò la domenica  successiva contro la Cremonese, battuta con un gol di Bertoni.

Higuain dovrà difendersi anche per il comportamento  irriguardoso dovuto alle parole che ha detto all'arbitro dopo  l'espulsione. Il bomber è pronto a giocarsi tutte le sue carte  fino in fondo e così come nel 1984 Maradona disse che le  immagini tv mostravano chiaramente i fatti, anche il Napoli  potrebbe mostrare delle immagini da cui si evince che Higuain è  fermo e alza le mani quando Irrati va verso di lui. Pipita non  ci sta a lasciare gli azzurri da soli per un mese, vuole lo  sconto di due giornate o, almeno, poter essere in campo il 25  aprile nel big match dell'Olimpico contro la Roma, una sfida che  potrebbe essere decisiva per il secondo posto.      Oggi Higuain e il Napoli hanno intanto cercato di ritrovare  un pizzico di normalità con una doppia seduta di allenamento:  sudore e partitelle con il Pipita in campo, insieme a Koulibaly  e Mertens, anch'essi squalificati per il match con il Verona,  come Sarri, per il quale il Napoli ha fatto ricorso. E domenica  potrebbe essere assente anche Pepe Reina, che pure oggi ha fatto  differenziato e accusa ancora dolore al polpaccio.

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