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Anticipi, il Bologna ferma la Fiorentina
Genoa e Lazio non si fanno male

GENOVA. Due pareggi negli anticipi di Serie A di ieri. Si chiude senza nè vinti nè vincitori il secondo anticipo della 24/a giornata. Genoa e Lazio lottano ma pungono troppo poco per impensierire Marchetti e Perin e alla fine il pari senza reti appare come il risultato
più giusto. Pioli prova a sorprendere schierando Mauri con Djordjevic mentre Lulic e Keita partono dalla panchina. Undici confermato invece per Gasperini, che schiera Cerci all'esordio dal primo minuto in casa in un tridente completato da Pavoletti e Suso, mentre in difesa inverte le posizioni di Izzo, posto a destra, e Munoz, a sinistra.

Sono gli uomini di Pioli a partire aggressivi e su un tiro di Cataldi dal limite Perin devia in tuffo in corner. Gli ospiti controllano agevolmente la gara con un Genoa in netta difficoltà quando si tratta di costruire. Mauri e compagni sono cortissimi e chiudono ogni spazio disponibile. Solo al 12' un errore di Basta regala il pallone a Dzemaili ma il centrocampista sbaglia il passaggio per Pavoletti. La Lazio riprende subito a macinare gioco e poco prima del 20' sfiora il gol con Mauri che di testa coglie la traversa. Col Genoa timido e impaurito la Lazio spinge sull'acceleratore ma raccoglie soprattutto calci d'angolo. Per trovare un primo tiro del Genoa verso la porta di Marchetti bisogna arrivare al 33' quando su punizione dalla trequarti di Dzemaili Pavoletti colpisce di testa ma la sfera termina alta.
Al 37' parte in contropiede Dzemaili, servendo al limite Cerci, l'ex Milan si allarga e prova un tiro-cross sul quale non arriva Pavoletti ma con Marchetti battuto Konko salva in angolo.

Dopo l'intervallo la squadra di Gasperini aumenta la pressione diminuendo il gap a centrocampo e grazie ad un calo degli ospiti inizia a prendere coraggio tanto che sfiora il vantaggio con un colpo di testa di Munoz sul quale salva Marchetti a pugni chiusi al 18'. Gasperini cambia le carte in tavola disegnando un 3-5-2 con più qualità in mezzo, dentro anche Tachtisidis e lasciando in avanti la coppia Pavoletti - Suso. Alla mezz'ora ci prova proprio Tachtisidis al quale risponde in uscita Marchetti mentre sul rovesciamento di fronte Keita in diagonale vede Perin opporsi senza problemi.  Ritmi che rimangono alti nel finale di gara complice la stanchezza che allunga le squadre ma nè gli ospiti nè i padroni di casa riescono a cambiare le carte in tavola. Un punto che permette ad entrambe di ripartire dopo una sconfitta ma che ha mostrato due formazioni ancora convalescenti.

Nel pomeriggio, per il Bologna un nuovo risultato e, soprattutto, una nuova prestazione di carattere per confermare il ruolo di 'ammazzagrandi'. Dopo Roma, Napoli e Milan, la quarta protagonista della seria A a non riuscire a piegare il Bologna - anzi - è stata la Fiorentina, che mette così a rischio il suo terzo posto. È finita 1-1 al Dall'Ara e il risultato avrebbe anche potuto essere diverso, con un pò più di lucidità dei rossoblù negli ultimi minuti della partita e in quelli che hanno seguito l'espulsione di Mati Fernandez.

Un risultato giusto che racconta una partita in cui le sette posizioni di differenza non si sono sentite quasi per nulla. Il primo tempo è un pareggio nei fatti (0-0) e sarebbe stato anche un pareggio ai punti. Stesse (poche) occasioni. Stessa capacità di guadagnare la tre quarti avversaria senza trovare spazio e tempo per l'ultimo passaggio. L'attacco a sorpresa dei Viola (fuori Kalinic, Ilicic e anche Zarate dentro Babacar con Tello e Mati Fernandez alle spalle) non produce grandi occasioni sulle azioni manovrate (Tello è chiuso bene da Da Costa dopo una corsa sulla fascia; Babacar in area si gira bene ma il tiro finisce alto di poco); e anche il Bologna sembra soffrire la difesa a tre della Fiorentina, con Mounier e Giaccherini meno ispirati del solito.

Le note positive per i rossoblù arrivano dalla difesa che nonostante le tante assenze non perde in compattezza. Almeno fino a che la Fiorentina non sblocca il match, per due volte. La prima, con l'espulsione di Mati Fernadez al 12' del secondo tempo che in una partita fino a quel momento correttissima (poi gli animi si accenderanno di più e Banti li spegnerà con un pò di gialli per parte) prima si fa ammonire per un'entrata irruenta a centrocampo e poi espellere per una vistosa trattenuta su una ripartenza al limite dell'area avversaria di Maietta - centrale bravo nel farsi trovar pronto, ma non proprio il re dei contropiedi; poi a sbloccarla veramente con Bernardeschi (forse il migliore dei suoi per quantità nella qualità) che è bravo sull'idea di Kalinic (entrato all'intervallo per Babacar) e l'assist di Tello. Un vantaggio che dura solo 4' minuti: Giaccherini è bravo nel farsi trovare sull'assist di Donsah (che con Diawara non ha assolutamente sfigurato davanti al forte centrocampo avversario).

Per il Bologna una nuova bella prestazione, un pareggio che vale più di un punto. Per la Fiorentina, dopo averla sfiorata a metà settimana, una frenata nella corsa alla Champions, aspettando le sfidanti domani.

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