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Fifa, Platini si ritira dalla corsa alla presidenza

Michel Platini

PARIGI. Michel Platini ha deciso di ritirare la sua candidatura alla presidente della Fifa. La rabbia è tanta, la voglia di rivalsa anche più grande, ma il n.1 dell'Uefa si arrende alla realtà e getta la spugna. «Le elezioni, in programma il 26 febbraio prossimo, sono una scadenza troppo vicina», ha spiegato, e l'impegno di ribaltare il verdetto del Comitato etico che il 21 dicembre lo ha condannato a otto anni di squalifica «impedisce di fare una campagna elettorale adeguata».

Un esito che sembrava scontato dopo la pesante sanzione e in poco meno di due settimane Platini ha capito che questa partita, al momento, è perduta e ha deciso di dedicare tutti gli sforzi all'altra battaglia, vitale per il suo futuro nel mondo dello sport.  «Non posso candidarmi, non ho il tempo nè i mezzi di vedere gli elettori, di sfidare gli altri candidati - ha dichiarato all'Equipe in un'intervista che sarà pubblicata domani -. Ritirandomi, scelgo di dedicarmi alla mia difesa. Come vincere le elezioni quando si è impediti a fare campagna elettorale? Eppure, quando Blatter ha annunciato di voler lasciare, ho avuto 150 dichiarazioni di sostegno, un centinaio ufficiali e un'altra cinquantina promesse». «Ora - ha proseguito - devo seguire il processo e i tempi non saranno brevi. Ho combattuto, come ho sempre fatto nella mia vita, ma questa volta non mi hanno dato l'opportunità di competere».

Platini è stato condannato, insieme a Blatter, per la vicenda del versamento di due milioni di franchi svizzeri (circa 1,8 milioni di euro) pagatigli dall'allora n.1 Fifa per lavori di consulenza svolti alla Fifa fra il 1998 ed il 2002. Il comitato etico li ha ritenuti colpevoli di varie accuse ma non di «corruzione», che avrebbe comportato la squalifica a vita, ma per Platini, che ha sempre difeso la liceità di quel pagamento e e che fino al settembre scorso sembrava destinato a succedere allo svizzero, non c'è molta differenza. In più, le speranze di accorciare i tempo del ricorso per potersi comunque candidare sono state subito stroncate dalla stessa Fifa, che gli ha negato tutte le possibili scorciatoie procedurali, imponendogli di seguire passo passo tutti i gradi di giudizio. Anche in caso di successo, passeranno dei mesi prima del verdetto definitivo, quando alla Fifa ci sarà già da tempo un altro presidente.  Gli attuali candidati sono cinque: il principe Ali Bin-Hussein (Giordania), Jerme Champagne (Francia), Tokyo Sexwale (Sudafrica), lo sceicco Salman (Bahrain) e l'attuale segretario generale dell'Uefa, Gianni Infantino (Svizzera).  Quest'ultimo era pronto a ritirarsi in caso di recupero di Platini, ora potrebbe essere tra i favoriti.

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