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Tavecchio: "Credo che Conte resti,
ma morto un Papa se ne fa un altro"

Antonio Conte e Carlo Tavecchio

ROMA. "Per Conte andrebbe bene un grande club come Chelsea o City. Ma anche il Liverpool, lo United... ovunque, in Premier". Graziano Pellè, centravanti del Southampton e della nazionale, 'chiama' il ct azzurro in Inghilterra. Più che un invito esplicito o un auspicio, quello dell'attaccante italiano - in un'intervista a Fox Sport - è un parere da esperto. Mosso dalla constatazione che il ct azzurro sta studiando l'inglese.

"A primavera la carte dovranno essere scoperte", ha detto a RaiSport Carlo Tavecchio, il presidente federale sempre convinto che il ct rinnoverà anche oltre il 30 giugno del prossimo anno, per arrivare fino al Mondiale di Russia. Il futuro del tecnico ex Juve è parte della scacchiera delle panchine d'Europa, ma soprattutto passaggio chiave delle sorti azzurre. Dopo il primo anno di adattamento, Conte si è adattato al ruolo da commissario tecnico, ha fatto - per dirla con le sue parole - di necessità virtù e ora si sente "orgoglioso del suo ruolo da ct".

Così Tavecchio e la federazione possono rinforzare le proprie convinzioni di riuscire a continuare insieme il cammino. "Sono sicuro che Antonio Conte rinnoverà, lui per me è come un figlio. Ma se dovesse decidere di andare via, come dico sempre 'morto un papa se ne fa un altro'", le parole di Tavecchio. Il fascino della Champions e l'innamoramento per il calcio inglese sono due varianti di cui Tavecchio dovrò insomma tenere conto.

''Ma non mi preoccupa che studi l'inglese, oggi è fondamentale e giusto conoscerlo...", minimizza il n.1 federale, che ha fissato tra aprile e maggio la data per chiarire tutto. A quel punto anche Conte avrà capito qualcosa di più: oltre al Chelsea, c'è la Roma, ma nel caso si debba fare un altro 'papa' azzurro l'Inghilterra sarebbe l'opzione principale.

"Il mister è un comunicativo - conclude Pellè - ha bisogno di spiegare il suo calcio ai giocatori, di parlare: non ce lo vedo con un interprete. E poi ve lo immaginate, quando urla a qualcuno, se lo devono tradurre?...".

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