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Roma al cardiopalma: Leverkussen superato per 3-2

ROMA. La Roma batte il Bayer Leverkusen (3-2) e resta in corsa per la qualificazione agli ottavi di Champions. I giallorossi hanno confermato una certa propensione agli slanci emotivi, ma anche una predisposizione alla sofferenza più lacerante, tanto da rendere una partita 'quasi normale' in match ad altissima tensione, con rovesci, colpi di scena e sbavature di vario genere. Resta il fatto che la Roma si è confermata squadra, perchè ha saputo vincere soffrendo, contro un avversario che - dopo una partenza sciagurata - non ha mai mollato, rimanendo attaccato alla partita con la forza della disperazione. La Roma avrebbe potuto vincere senza alcun tormento, invece si è complicata la vita, proprio come all'andata, facendosi rimontare (e ci risiamo) due gol, prima di lanciare l'urlo liberatorio. Ma, a preoccupare, a pochi giorni dal derby, è la condizione di alcuni giocatori, come Florenzi, Maicon e De Rossi, che sono usciti dal campo acciaccati ed è da vedere quanti di loro riusciranno a recuperare in tempo prima della stracittadina, della quale di certo non farà parte lo squalificato Pjanic.

Partita subito in discesa per la Roma che, in poco meno di mezz'ora, va avanti 2-0 e dà l'impressione di avere archiviato il confronto. Salah, Nainggolan, Dzezo e compagni sembrano in serata di grazia, bucando a proprio piacimento la sgangherata difesa tedesca. Il Leverkusen sbanda, ma la Roma non ne approfitta come potrebbe e dovrebbe, ripetendo il festival del potrei ma non riesco già andato in scena domenica sera a Milano, contro l'Inter. Il gol di Salah, dopo un centinaio di secondi (gran passaggio di Dzeko, con l'egiziano che entra in area dalla destra e beffa Leno), sembra agevolare il compito della squadra di Garcia, che vola sulle ali dell'entusiasmo, mentre i tedeschi sembrano come ipnotizzati da tanto strapotere. Reagiscono al quarto d'ora, ma senza pungere, con una punizione di Hakan Calhanoglu sulla quale Hernandez manca l'impatto con il pallone. Ma è la Roma a sfondare: dopo che una punizione (21') di Pjanic viene parata da Leno, ecco il raddoppio: la verticalizzazione di Nainggolan per Dzeko è superba, il centravanti non fallisce, battendo Leno in uscita e interrompendo un digiuno che durava da 602', ossia dalla sfida contro la Juventus in campionato (30 agosto). Passa ancora un minuto e Nainggolan questa volta serve Salah, che dà a Dzeko: il bosniaco potrebbe stoppare il pallone, e inquadrare la porta, invece sceglie la conclusione di prima e manda alto, a pochi passi dal portiere. Che spreco.

Nella ripresa basta una manciata di secondi al Bayer per dimezzare lo svantaggio con Mehmedi, dopo una dormita generale della difesa, cha raccoglie un passaggio rasoterra di Kampl e insacca. Passano altri 5' e la Roma deve ancora fare i conti con i fantasmi dell'andata: da 2-0 a 2-2, con 'Chicharitò Hernandez che batte Szczesny, dopo bel o'suggerimento di Bellaraby. Il messicano viene tenuto in gioco da Florenzi, che si dispera, poi esce per infortunio. Doveva essere una goleada, invece la Roma sbanda paurosamente, rischiando di subire anche il 2-3, ma Manolas recupera su Bellarabi. I giallorossi spariscono dal campo e l'Olimpico ammutolisce. Al 18' il modesto russo Kasasev non vede un rigore netto su Dzeco e Ruediger, abbattuti contemporaneamente in area su un cross dalla destra, ma non può sorvolare al 33' su uno spintone di Toprak a Salah, che rischia il profilo greco sul palo della porta. Il rigore questa volta è ancor più ineccepibile, come l'espulsione del difensore tedesco. Trasforma Pjanic, con un tiro centrale e forte. C'è solo il tempo per registrare gli infortuni di Maicon e De Rossi, che zoppica ma resta in campo, poi arriva la fine. Questa volta non ci sono sorprese, la rimonta non riesce al Leverkusen. La Roma, questa Roma, però, ha poco di che rallegrarsi.

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