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Rugby, poca Italia: niente miracolo con la Francia

LONDRA. Serviva un'impresa, se non proprio un miracolo, per battere la Francia, ma a Twickenham, nell'esordio mondiale, l'Italia abdica presto le speranze non solo di vittoria ma anche di passare la fase a gironi. Perché ora, dopo la netta sconfitta contro i transalpini, solo un improbabile successo contro l'Irlanda può spalancare le porte dei quarti di finale. Un'avversario fuori dalla portata degli Azzurri, a maggior ragione dopo il brillante esordio irlandese, oggi contro il Canada.

Nella giornata delle sorprese della Georgia (su Tonga) e soprattutto del Giappone (contro il Sudafrica), è mancato dunque l'acuto dell'Italrugby protagonista di una prestazione incolore, ordinaria, monotona. Troppo poco per battere questa Francia, non trascendentale ma puntuale nei fondamentali, saggia nella gestione della partita, più efficace in ogni fase del gioco. Alla vigilia il ct Jacques Brunel aveva raccomandato disciplina ai suoi. Ma il primo tempo è una smentita colossale. La Francia può calciare sette volte, e solo i pali - in due circostanze - negano l'en plein a Frederic Michalak. L'Italia più che timida appare fragile, prevedibile, in sofferenza, in ogni settore del campo: è netta la superiorità fisica dei transalpini.

Di male in peggio. Dopo una manciata di minuti è costretto ad uscire Andrea Masi, che raggiunge in infermeria capitan Sergio Parisse, Gonzalo Garcia e Luca Morisi. Una lunga quanto illustre lista di assenze che pregiudica la prestazione italiana. Il possesso-palla è sterile, mancano le incursioni dei trequarti, la spinta degli avanti, una regia capace di dare ordine alla manovra. Non manca la solita generosità (con la solita valanga di placcaggi, 127 a fine gara), ma anche il pacchetto di mischia latita (perse quattro mischie su cinque nel primo tempo). Le enormi difficoltà italiane rischiano di essere esasperate anzitempo, quando Noa Nakaitaci schiaccia in meta. Il TMO inizialmente convalida, ma dopo un secondo replay è costretto a smentirsi, come già successo nella partita d'esordio dell'Inghilterra, in occasione della meta figiana. L'unica fiammata, estemporanea, degli Azzurri è riassunta in un piazzato di Tommaso Allan, che trasforma una punizione dopo averne sbagliata un'altra più facile.

I primi minuti della ripresa assomigliano molto ad una  capitolazione anticipata. La Francia accelera e sull'Italia cala la notte. Si aprono voragini nella difesa azzurra, ne approfitta Rabah Slimani per la prima meta della serata. Quando il tracollo appare inevitabile, però l'Italia si aggrappa all'orgoglio e Giovanbattista Venditti firma la prima meta italiana ai mondiali inglesi. Ma è un'illusione perché la Francia riprende subito il controllo della partita, addormentandola. Fino all'ultimo squillo della serata, la meta di Nicolar Mas sulla quale cala il sipario. La Coppa del Mondo è appena cominciata è l'Italia ha già le valigie pronte per tornare a casa.

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