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Giro, dopo la caduta di Contador esplode la polemica: "Certi tifosi a casa"

GROSSETO. Le parole di Stefano Feltrin, general manager della Tinkoff-Saxo, erano pesanti come pietre. Anzi, sembravano veri e propri macigni: «Che Alberto Contador possa non ripartire  da Grosseto, è una possibilità».

Il corridore spagnolo, rimasto coinvolto in una caduta provocata dalla dabbenaggine di uno spettatore, a circa 300 metri dall'arrivo di Castiglione, nel bel mezzo di uno sprint all'ultimo respiro, sul podio ha mostrato i segni evidenti di una pericolosa immobilità. Braccio sinistro attaccato al busto e una smorfia di paura, più che di dolore. Il terrore di doversi fermare qua, in questo lembo di toscana, a pochi passi dal mare, gli si leggeva negli occhi neri, ma per fortuna il peggio sembra scongiurato. Contador è stato sottoposto a indagine radiografica ed ecografica alla spalla sinistra, che - spiegano i medici - «presenta una leggera instabilità dell'articolazione sinistra rispetto alla controlaterale. L'atleta accusa un lieve dolore alla spalla».

Lo spagnolo oggi da Grosseto partirà, forse facendo ricorso a un'infiltrazione, ma saranno importanti le prossime ore per capire quale strategia adottare. Un giorno di riposo domani avrebbe giocato a suo favore, di certo non lo aiuta la tappa più lunga del Giro: 264 chilometri fino a Fiuggi, prima della scalata di Campitello Matese, che non è proprio una passeggiata di salute.  Resta il fatto che la caduta di oggi è stata provocata dalla scelleratezza di uno spettatore che, nel tentativo di immortalare lo sprint decisivo, si è spinto oltre le transenne, con il proprio obiettivo. Troppo oltre. «Non riesco a capire i gesti di certa gente - le accuse di Sasha Modolo, veneto della Lampre Merida, terzo sul traguardo -. Sembra che qualcuno voglia morire, allora è meglio che restino a casa. Io oggi ero attardato, a ruota di Max Richeze e Roberto Ferrari: abbiamo iniziato la rimonta a 600 metri, cercando di riprendere la ruota di Greipel, ma ormai era troppo tardi per sperare in qualcosa di diverso dal piazzamento. In ogni caso, siccome mi sento bene e le sensazioni sono buone, cercherò di riprovarci nelle prossime tappe».  Per Fabio Aru, «negli ultimi chilometri delle tappe piatte», gli uomini di classifica «devono stare davanti». «Ho visto la caduta - racconta il portacolori dell'Astana - io mi trovavo a pochi metri, subito dietro. Poi ho visto che medicavano Alberto Contador, spero non sia nulla di grave per lui, gli auguro di poter ripartire».  Nella maxi-caduta vicino al traguardo sono rimasti coinvolti, fra gli altri, Daniele Colli, che è stato trasportato in ospedale per la frattura dell'omero sinistro, Bartlomiej Matysiak, Manuel Bongiorno, Paolo Tiralongo e appunto Contador. L'unica notizia positiva è che la giuria ha accreditato tutti i corridori del tempo del gruppo nel quale si trovavano prima dell'incidente (4h19'12«), che è quello del vincitore Greipel.

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