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Juve, scudetto a un passo. Allegri: "Non dobbiamo avere fretta"

Dopo la vittoria sui biancocelesti, parla anche Tevez: "Quando andrò via, i tifosi saranno i primi a saperlo"

L'allenatore della Juve, Massimiliano Allegri

TORINO. Tevez più Bonucci: la Juve fa un altro passo verso lo scudetto. Ed i tifosi bianconeri sperano che Carlitos resti ancora a lungo, resistendo a chi lo rivuole in Argentina: «Si parla troppo di me e del mio futuro - sbotta l'attaccante - quando andrò via, saranno i tifosi i primi a saperlo». La Juve sa benissimo che trovare un altro così non sarà facile. Ma ora è tempo di celebrare una nuova vittoria convincente: «È stata una Juve perfetta, una grande Juve - festeggia Arturo Vidal - abbiamo giocato una partita incredibile contro una squadra fortissima. Penso che questa sia una prova di forza, una squadra matura che vuole vincere tutto». Il cileno ha offerto un'altra grande prova: «Sono in crescita, mi sento bene, sono ormai al 100% - sorride - Ora iniziano le partite importantissime per finire la stagione nel modo migliore: alla partita con il Monaco arriviamo al 100%».

Allegri lo applaude: «Vidal sta facendo molto bene, è molto migliorato, difende correndo e non rincorrendo. Ma sono contento per quanto fatto dai ragazzi, non solo stasera ma nell'intera annata, c'è solamente da elogiarli». Il titolo si avvicina: «Io non ho assolutamente fretta di vincerlo, mancano otto punti perchè la Roma al massimo può arrivare a 81. Tevez? La nostalgia di casa è normale, capita anche a me, figuriamoci a lui che viene dall'altra parte del mondo. Ma noi dobbiamo pensare solo a campionato e Champions e Tevez lo sta dimostrando nel migliore dei modi». Leonardo Bonucci brinda con il quarto gol stagionale: «Scudetto? Finchè la matematica non ci darà ragione, bisognerà continuare a pedalare. Si è vista una grande Juventus, soprattutto dal punto di vista mentale».

La Lazio interrompe la serie di otto vittorie di fila. «Gli errori ci stanno - commenta l'allenatore Stefano Pioli - non è che nelle partite che abbiamo vinto non ne commettevamo, la differenza è che non avevamo contro la Juventus. Loro sono cinici e al minimo errore ti puniscono: sui gol ci sono state letture sbagliate, ma abbiamo provato a rimetterci in partita, anche con l'occasione di Klose. Fino a trequarti campo abbiamo mosso bene palla, poi ci è mancata la giocata del singolo. Ma avevamo contro la Juve, non so chi è venuto qui a dominare...». Pioli difende la scelta di lasciare fuori inizialmente Candreva: «Volevamo uomini più portati a giocare centralmente e creare superiorità numerica in mezzo. In generale siamo stati ingenui e poco fortunati. Abbiamo fatto la partita, abbiamo pagato due errori, ma non siamo stati assolutamente rinunciatari».

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