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Suicidio a Bilbao, il Napoli saluta la Champions

La squadra di Benitez va in vantaggio con Hamsik, gol che avrebbe qualificato gli azzurri, ma poi in 16 minuti l'Athletic ribalta il risultato

BILBAO. Suicidio nella Cattedrale. Artefice il Napoli, che in vantaggio d’un gol in apertura di ripresa, fa harakiri in 13 minuti, dal 16’ al 29’: delirio dei 53.000 del San Mames, il martire cui è intestato il nuovo stadio di Bilbao, inaugurato per l’occasione. Confermata la tradizione: mai una squadra italiana, infatti, ha vinto su questo campo, ora circondato da tribune più belle. E solo alla Juve riuscì l’impresa del pareggio, per 0-0, nel lontano 1988. La Spagna porta dunque 4 club alla fase a gironi; noi solo due, la Juve e la Roma. Continua la crisi del calcio italiano: dopo il fallimentare mondiale, un’altra solenne bocciatura. Juve e Roma non saranno troppo dispiaciuti: peggiora il nostro ranking europeo ma aumenta il gruzzoletto che si spartiranno, 10 milioni all’incirca ciascuna, dato che il montepremi per le italiane verrà diviso in due e non in tre.
L’Athletic aspettava da 16 anni la Champions. L’1-1 del San Paolo lo favoriva, il fattore-campo gli ha dato una mano. L’anno scorso al San Mames un’unica squadra portò via i 3 punti: un altro Atletico, quello di Madrid guidato da Simeone, chirurgico col suo contropiede. Quel contropiede che ieri sera sarebbe stato un’arma micidiale per gli ospiti, con maggior convinzione. E soprattutto senza le smagliature di una difesa che con Koulibaly non è migliorata granchè, perché Albiol ha passaggi a vuoto (vedi secondo gol dei biancorossi), perché Maggio da difensore non è mai stato un fenomeno e perché il portiere Rafael è una promessa, mica una certezza. Ci si aspettava una notte magica di Higuain (9 gol in 11 partite con l’Athletic, prima di quella di ieri sera) e invece il protagonista è stato il suo dirimpettaio, Aduriz, che con una doppietta ha capovolto il punteggio e ha partecipato, anzi furbescamente non ha partecipato in quanto era in fuorigioco, all’azione del terzo gol di Ibai Lopez, che ha chiuso la sfida.
Benitez non ha rispolverato Inler, come si presagiva alla vigilia, insistendo sul combattente Gargano al fianco del lineare Jorginho, che però deve crescere sul piano della personalità. Nessuna sorpresa, invece, nell’Athletic Bilbao di Valverde, l’allenatore che Guardiola aveva indicato come suo ideale erede, al momento dell’addio dal Barcellona. Primo tempo noioso, con gli spagnoli a mantenere l’iniziativa e il Napoli abbastanza accorto in copertura ma scarsamente propositivo nelle ripartenze. Mertens e Callejon, deludenti, sono stati attenti nei rientri ma non hanno sfruttato gli spazi. Fino all’intervallo due occasioni, su corner, per i padroni di casa ma prima Gurpegi e poi Laporte hanno incrdibilmente sbagliato sotto misura. La ripresa si è aperta col gol di Hamsik, che al limite ha messo a terra e piazzato nell’angolino, con un rasoterra, un pallone respinto di testa dalla difesa avversaria. Grande illusione per il Napoli, baschi gelati ma hanno provveduto i loro rivali a rianimarli. Al 16’ Aduriz ha pareggiato, ancora su corner, sfruttando un blocco che l’ha liberato sul secondo palo: Maggio l’aveva perso di vista. Da Paperissima, al 24’, il raddoppio: Albiol e Rafael erano in netto vantaggio sul centravanti avversario, che però è stato più lesto di loro e ha appoggiato in rete comodamente. Il terzo gol? L’ennesima ingenuità del Napoli. Condannato a scivolare in Europa League.

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