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Italia, solo un pari col Lussemburgo. Prandelli: il modulo funziona

PERUGIA. Altro che risultato. A Cesare Prandelli l'esito numerico dell'amichevole con il Lussemburgo non interessa nemmeno un pochino. Il ct azzurro bada ad altro: alle indicazioni ricevute nella 'passerella' perugina, ai dubbi che lo accompagneranno sul volo per Rio e nell'ultima notte italiana prima dei Mondiali. "Io penso ulteriormente a migliorare la squadra - dice Prandelli, in conferenza stampa - ma non solo: penso a tutto, dalle rimesse laterali, agli angoli. Dobbiamo arrivare alla prima partita, dopo avere fatto tutto. Non sono per nulla deluso. Se abbiamo lavorato come abbiamo fatto noi in questi giorni, puoi pagare in brillantezza. Abbiamo provato un modulo che ha funzionato abbastanza bene per un'ora. Certo è che dobbiamo valutare certe posizioni. Con Montolivo potevi cambiare certe situazioni tattiche e certi equilibri diventavano automatici. Sono convinto che i nostri giocatori di qualità debbano avere la personalità di stasera".    L'1-1 con il Lussemburgo, tuttavia, conferma la ventennale predisposizione degli azzurri al pareggio nell'ultima esibizione prima di un'avventura iridata. Dal 1994 al 2014. Prandelli, però, cerca di prendere il meglio da una partita che ha sollevato più d'una perplessità. E non solo per come è maturato. "Resta il fatto che non abbiamo rischiato nulla, ma pensato di gestire il match sull'1-0 - spiega il ct -: poi, quando prendi un gol su calcio d'angolo, diventa tutto più complicato. Partiamo per il Brasile con la convinzione che quello del primo tempo può essere un modulo importante. Lo confermo: Pirlo e Verratti possono giocare assieme. Verratti, peraltro, ha grande brillantezza, qualità fantastiche, ma in questo momento dobbiamo migliorare gli equilibri e dare quelle conoscenze che un allenatore ritiene fondamentali in una squadra". Gli chiedono di Balotelli e Prandelli conferma quanto detto alla vigilia dell'amichevole perugina: "Sta bene fisicamente, ha disputato un'ottima partita, magari giocasse sempre con questa attenzione e precisione. C'è solo il rammarico per quella traversa, altrimenti avrebbe completato una prestazione davvero ottima". Il modulo rappresenta una delle poche certezze per il selezionatore azzurro, che ammette di non avere dubbi "su come dovremo metterci in campo". Almeno per lui, l'esperimento del tandem di qualità formato da Pirlo e Verratti lo ha convinto. "C'era una marcatura a uomo su Pirlo, siamo andati bene sull'esterno sinistro, mentre siamo mancati a destra - osserva Prandelli -. Se marcheranno a uomo Pirlo, noi abbiamo un'ottima alternativa. Questa partita ci serviva per capire come creare gli spazi contro una squadra che si chiudere. Ma attenzione: in Brasile non troveremo squadre come il Lussemburgo, che pensano a limigare i danni, ma avremo di fronte avversari che vogliono giocarsela. Diciamo che faremo i conti con altre difficoltà, ma non quelle degli spazi. Dobbiamo anche capire come riprenderci il pallone quando lo perdiamo. E poi, non dimentichiamo che stiamo per disputare un Mondiale: non siamo mai andati con determinazione e cattiveria a riconquistare il pallone, per quello abbiamo preso il contropiede".

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