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Pirlo da urlo, la Fiorentina si arrende: Juve ai quarti di Europa League

Un'altra prodezza del regista bianconero su punizione basta alla squadra di Conte per vincere a Firenze dopo l'1-1 dell'andata

FIRENZE. L'ennesima prodezza di Pirlo su punizione ha regalato alla Juventus la vittoria che vale la qualificazione ai quarti di Europa League ed estromette la Fiorentina dalla competizione in cui era finora imbattuta. L'1-1 dell'andata, sommato al cuore e all'impegno messi sul campo e  alla spinta dei suoi tifosi che l'hanno applaudita alla fine, non è bastato alla squadra viola che ha pagato qualche errore di Montella come l'impiego di Cuadrado in difesa e l'ingenuità commessa da Gonzalo Rodriguez il quale, già ammonito, è stato espulso per un fallo su Llorente. Da quella punizione è poi nato il gol bianconero siglato da quel fenomeno che si chiama Pirlo. In uno stadio dalle coreografie mozzafiato, la Fiorentina s'è presentata con Gomez dal 1' sostenuto da Ilicic e la Juve con il ritrovato Tevez affiancato da Llorente. Spinti dai loro tifosi, davanti all'acclamato Pepito Rossi, i viola sono partiti a mille sorprendendo gli avversari e nei primi 4' hanno lambito il palo con Gomez e Cuadrado. La risposta dei bianconeri è arrivata con Llorente che di testa ha spedito a lato. L'inizio al fulmicotone ha dato il via ad una gara intensa e combattuta come da copione: quando la Fiorentina rifiatava o perdeva qualche pallone durante il laborioso possesso palla la Juve provava ad accelerare la propria manovra, quando la squadra di Conte diminuiva la spinta allora erano i viola a provare a spingere. Le occasioni si alternavano, Pogba prima, Pizarro poi, Tevez da lontano, Ilicic impreciso su un pallone d'oro ricevuto poco prima dell'intervallo. A inizio ripresa la Fiorentina ha perso Pizarro per guai muscolari (dentro Ambrosini) e nei primi 12' Boja Valero a differenza di Pirlo ha sprecato una punizione da posizione invitante e Cuadrado, che doveva essere impiegato nel ruolo a lui più abituale, ha impegnato Buffon con un potente tiro in corsa: è stato l'unico vero tiro in porta dei viola. La replica della Juve non si è fatta attendere e al 14' Vidal di testa ha costretto Neto ad una super parata e Tevez, a digiuno nelle coppe dal 2009, si confermava un pericolo costante. Gomez battagliero ma di rado incisivo usciva per far posto all'ex Matri ma il cambio non si rivelava fortunato anche perchè di lì a poco è avvenuto l'episodio che ha cambiato il destino del match: Gonzalo Rodriguez atterrava Llorente e veniva espulso, la punizione dal limite si trasformava in un rigore per uno specialista come Pirlo. In svantaggio e con un uomo in meno l'impresa di una rimonta, come già era accaduto 6 mesi fa in campionato e una settimana fa a Torino, diventata titanica per la Fiorentina che rovesciandosi in avanti rischiava di subire di nuovo con il neo entrato Liechsteiner sul quale si opponeva Neto. E proprio lo svizzero della Juve al fischio finale si rendeva protagonista di un gesto poco elegante rivolgendo ai tifosi viola il gesto dell'ombrello. La Fiorentina esce dall'Europa a testa alta, la Juve continua il suo cammino puntando sulla finale allo Stadium nonostante Conte rimpianga la Champions.

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