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Verratti salva l'Italia in Olanda, Prandelli: "In cerca d'identità"

Un gol al 91' del giovane regista evita il ko di una scialba Nazionale ad Amsterdam. Non al massimo la coppia Balotelli-El Shaarawy. Meglio nella ripresa il tandem Osvaldo-Gilardino. Il ct: "Dovremo in futuro correre qualche rischio, ma credo nel 4-3-3"

AMSTERDAM. Il risultato. E basta. Cesare Prandelli è sincero, benchè non esplicito, nel giudicare l'1-1 con il quale la sua nazionale interrompe la serie di cinque sconfitte in amichevole. «Dobbiamo trovare la nostra identità, e per riuscirci dobbiamo crescere molto ma anche correre qualche rischio: io però credo in questo modulo», dice nel dopo partita, lasciando chiaramente capire che continuerà con la formula del 4-3-3 («ho visto cose interessati anche nel primo tempo - la sua puntualizzazione - Ovviamente cambiando modulo dove finora dove abbiamo lavorato di più è andata meglio»). E soprattutto con Balotelli ed El Shaarawy. «Non abbiamo molto tempo - dice il ct azzurro - ma confido molto nel lavoro di Allegri». Ovvero per trovare l'intesa dei due attaccanti milanisti. «È buffo: abbiamo giocato molto meglio in altre amichevoli, ma abbiamo perso. Stasera mi chiedete della prestazione, e non del risultato...», dice, per poi notare che Balotelli ha tradotto la propria frustrazione per una serata decisamente no in nervosismo, «perchè quando le cose non vanno come tu vorresti la reazione del calciatore è quella. Ma se questo è importante, ancora di più è capire cosa sono certi movimenti». Rimprovera a Supermario solo «l'eccesso di genorosità», così come all'altro milanista di essere «arretrato fin troppo, sulla linea di centrocampo». Che al di là del risultato rimediato in extremis la prestazione sia ampiamente deficitaria, Prandelli lo fa capire dicendo di aver contato «35 nostre scivoloni in campo, e non per colpa dei tacchetti», come dire che quella di stasera era un'Italia senza gambe; o quando ha qualcosa da rimproverare anche a Verratti, comunque più reattivo di un Pirlo spento. «È un giocatore di grande personalità, ma il suo ruolo, di centrale davanti alla difesa, è molto delicato: non deve mai uscire in scivolata, altrimenti se non prende palla è poi difficilissimo recuperare» Gli unici complimenti sono per Buffon, il migliore in campo. «Le sue parate ci hanno tenuto in partita - ammette - Gli ho fatto i complimenti, e non solo per quello: ha sempre incitato la squadra, perchè cercasse il pari. Questo spirito, da parte del capitano, è molto importante». Per il resto, la serata di Amsterdam dice che l'Italia ha ancora un futuro tutto da costruire: «Balotelli ed El Shaarawy sanno che oramai hanno tutta la pressione addosso, e si devono assumere la responsabilità che gli spetta: abbiamo una strada da percorrere, e lo faremo».  Intanto, Cesare Prandelli ha lanciato un'altra delle sue idee: cambiare il codice etico. Nei suoi due anni e mezzo di gestione, il ct azzurro ha tenuto a casa in 'castigò giocatori del peso di De Rossi, Balotelli, Osvaldo, nell'ultima caso Bonucci. «Stiamo pensando se non sia piuttosto il caso di convocare i giocatori che hanno comportamenti tali da escluderli dalla nazionale, farli allenare con noi, e poi tenerli in tribuna», l'uscita di Prandelli poche ore prima della partita con l'Olanda. Un'ipotesi che rischia di sollevare le proteste dei club, già pronti ad accusare le nazionali - non solo quelle azzurre - per tutte le giornate di assenza con i rispettivi allenatori.  A dire il vero, Prandelli ha aperto al cambio del codice etico rispondendo a una domanda («è una bella idea, ma confesso che ci stavo già pensando: il problema sarebbe l'assalto dei media a quel giocatore...») e non ha nascosto le sue perplessità: «Lasciare un giocatore a casa per motivi disciplinari vuol dire pungerlo nell'orgoglio», la considerazione. Con i club, poi, ci si dovrà scontrare semmai su altri temi. Ora la nazionale va di nuovo a riposo, il prossimo raduno è il 18 marzo per l'amichevole di Ginevra contro il Brasile, un giovedì, cui seguirà la partita a Malta per la qualificazione mondiale, il 26. Poi, dopo la Coppa Italia, comincerà il ritiro pre-Confederations, con la trasferta di Praga in mezzo. E il rischio di una pericolosa sovrapposizione con la finale di Coppa Italia. Il sindaco di Roma ha ventilato l'ipotesi di chiedere lo spostamento perchè il 26 maggio coinciderebbe con le elezioni comunali. «È un tasto politico delicato, non mi esprimo - si è limitato a dire Prandelli - Vedremo, se ci saranno necessità ci adatteremo».

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