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Prandelli: non temiamo la Spagna A Kiev Monti in tribuna

Il tecnico azzurro: "Dovremo cercare di trovare i loro punti deboli e lavorare su questi"

CRACOVIA. Per Cesare Prandelli il più bello deve ancora venire. "Dovremo cercare di trovare i loro punti deboli e lavorare su questi - ha detto durante la conferenza stampa di oggi -. Sono campioni d’Europa e del mondo, un esempio. Però ci siamo. Siamo cresciuti, e se un c.t. ha tempo per lavorare, per diventare allenatore, può lavorare meglio. A Danzica abbiamo giocato un buon primo tempo. Non dobbiamo aver paura di confrontarci con loro. Dobbiamo avere la forza di giocare, con le idee, con qualità. Dobbiamo giocare così, in maniera propositiva, è quel che piace alla gente, ai 23 milioni che ci hanno visto in tv, a Varsavia. Non si può tornare indietro. La Spagna lo fa da tempo, in quest’ultima generazione è riuscita a concretizzare, con i successi, questa idea. Quanto è cambiata l’Italia, da Danzica? E’ migliorata lavorando sul campo, come convinzione fisica e psicologica".
Mario Monti in arrivo a Kiev per la finale di Euro 2012 Italia-Spagna, e Cesare Prandelli a una domanda risponde: "No, sinceramente non sono sorpreso". In precedenza, a chi gli chiedeva a proposito della presenza del governo se si debbano staccare biglietti per il carro dei vincitori il ct ha replicato con una battuta: "Sono i giornali che tengono il conto di quei biglietti...".
Cesare Prandelli è anche tornato a parlare della sua 'provocazione' quando prima dell'amichevole con la Russia disse: 'se volete, restiamo a casa'. "Qualcuno l'ha capita, qualcun altro no. E allora è il caso di spiegare bene - ha detto il ct azzurro - Il premier Monti aveva detto che forse era meglio fermare il calcio per due o tre anni. C'era un pm che mandava un avviso di garanzia a un nostro giocatore senza dirci se lo avrebbe interrogato dopo due, quattro o sei giorni. A quel punto ho detto: noi vogliamo giocare, vogliamo essere il volto pulito del calcio. Se pensate che non rappresentiamo il Paese, ditecelo, e rimaniamo a casa...".
E ancora: "Ho sempre detto che mi manca il campo, e che per me conta la qualità della vita: gli ultimi due mesi sono stati pesanti, e quella qualità non c'era. Ma non alludo a un divorzio azzurro".

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