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Italia-Germania, Prandelli: sogno cose fantastiche

Il tecnico: “Giochiamo a pallone, andiamo all'attacco. Rinnegare queste convinzioni sarebbe da immaturi o peggio ancora da stupidi"

VARSAVIA. "Io sogno cose fantastiche". Dopo mezz'ora di conferenza stampa giocata clamorosamente in difesa, neanche fosse l'Inghilterra di Hodgson, Cesare Prandelli ha ceduto di schianto quando il traguardo era vicino. Aveva regalato aggettivi come "affascinante", un po' minimalisti per un'Italia-Germania in semifinale all'europeo, aveva ostentato la solita pennichella della vigilia a dimostrazione di serenità. Si era solo un po' lasciato andare sostenendo la possibilità  per gli azzurri di "giocare una grande partita". Era stato insomma un ct politicamente corretto ma un uomo non sincero. Alla fine però l'adrenalina che gli pulsa dentro è venuta fuori, riportando Italia-Germania, la partita infinita (e non solo nel pallone), alla sua dimensione: quella dell'epos o quantomeno della storia. "E sia - ha detto dunque Prandelli ai giornalisti - i titoli fateli voi che siete più bravi, ma è evidente che alla vigilia di sfide così io sogno cose fantastiche e sarate magiche".     E' la gara della vita, per il ct azzurro: aggiungere la notte di Varsavia a quelle dell'Azteca, del Bernabeu e di Dortmund, a certi risultati storici che sono diventati addirittura spartiacque della vita del Paese, illuminerebbe tutta la sua carriera. E dunque via con la filosofia di sempre: "Giochiamo a pallone, andiamo all'attacco. Rinnegare queste convinzioni sarebbe da immaturi o peggio ancora da stupidi".
"Se non ora, quando?' si chiedono invece decine di milioni di tedeschi. Effettivamente molti fattori sembrerebbero concorrere per la loro prima vittoria: a cominciare dalla cifra qualitativa superiore del gruppo di Loew rispetto agli azzurri, proseguendo per la legge dei grandi numeri che suggerisce prima o poi un successo della Germania sull'Italia in una grande manifestazione calcistica. E arrivando inevitabilmente al paradosso dei due giorni di riposo in più regalati dal calendario ai tedeschi dopo i quarti di finale. Ma la tradizionale 'inaffidabilita'' italiana scuote sistemi nervosi già messi a dura prova dalle fidejussioni che la signora Merkel, volente o nolente, impone ai suoi connazionali per le vicende dell'Unione monetaria. I confronti con gli azzurri sono sempre difficili da interpretare, per i tedeschi, in particolare nel calcio: e in queste ore dunque crescono in maniera esponenziale gli euroscettici del pallone.
Eppure Loew può vantare almeno un grande giocatore per ogni ruolo, e talvolta due o tre. E' il caso dell' attacco, ad esempio: dove Klose potrebbe essere preferito al capocannoniere del torneo Gomez. Prandelli invece deve far quadrare i conti con un organico esausto, per impegni e infortuni: se la metafora di Enrico Toti evocata da qualcuno è eccessiva, quella su una squadra tenuta su con bende e cerotti ci sta tutta. Prandelli potrebbe decidere di far rientrare Chiellini, che si infortunò contro l'Irlanda. Lo juventino verrebbe schierato nel modulo a 4 con Barzagli, Balzaretti e Abate (se a sua volta avrà recuperato da un affaticamento alla coscia destra). Il centrocampo azzurro è ad alto tasso di spremitura, ma se il mal di schiena smetterà di tormentare De Rossi vista la grande prova contro l'Inghilterra dovrebbe essere confermato in blocco con Marchisio, Pirlo e Montolivo a completare  il reparto. In avanti l'autonomia di Cassano scema ("ma io non faccio un discorso di minutaggio, è offensivo: quello che e certo è che chi giocherà darà il cento per cento, per quanto non conta") e potrebbe anche indurre Prandelli a preferire al barese, in coppia con Balotelli, Diamanti. "Dubbi ne ho sempre - spiega il ct azzurro -  vuol dire che tutti sono pronti e hanno voglia di mettermi in difficoltà.  Mentalmente stiamo bene, fisicamente credo pure. Loro sono più giovani, imbattuti da 15 gare ufficiali e fanno più gol? Allora che facciamo, andiamo a casa? Sarà una grande gioia affrontare questa squadra con serenità. Comunque sarà una gara aperta a qualsiasi risultato". Gli raccontano che Loew ha detto di non avere paura dell'Italia, lui fa finta di credergli. "Secondo me - spiega - è vero, loro sono in crescita costante. Sono migliorati da tanti punti di vista, troveremo una squadra convinta e non preoccupata".
Però una certa pretattica del ct tedesco lascia pensare che lui la pensi come milioni di tifosi della sua nazionale: l'Italia è l'avversario peggiore che potesse capitare alla Germania. "Comunque - ammette Prandelli - se mischiano le carte non cambia molto. La loro è una formazione dall'identità marcata, un uomo o un altro non cambia molto. E li conosciamo bene, non ci possiamo permettere, non mi posso permettere, nessun tipo di retro pensiero negativo. Questa é una grande occasione". A pensarci bene, anche per lui "se non ora, quando?"  

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