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Trapani, tutti a Latina per un sogno

Dopo la vittoria ottenuta contro la Triestina il traguardo della B è davvero ad un passo: la seconda in classifica dista cinque punti e le partite sono sempre meno

TRAPANI. Aveva troppa fame di successo il Trapani che ha superato la Triestina. Lo si è notato dalle prime battute nelle quali i granata hanno concesso poco o nulla agli alabardati. E nonostante il “disgraziato” infortunio occorso al portiere granata Castelli che ha “regalato” al 10’ alla testa di De Vena la possibilità di insaccare dopo non aver trattenuto, forse a causa del vento, un pallone giunto dalla sinistra, la formazione di Boscaglia non si è mai arresa. I giocatori della compagine cara al Presidente Vittorio Morace (presente in tribuna) non hanno assolutamente accusato il colpo rimembrando le numerose gare vinte e stravinte dopo essere passati in svantaggio. E così è stato contro la Triestina di “nanu” Galderisi. La squadra granata ha ricominciato a macinare gioco alla propria maniera nulla offrendo agli avversari, propensi solo al gioco di rimessa. E dopo un continuo martellare in avanti che ha visto protagonisti Gambino e Madonia, i padroni di casa sono riusciti a riequilibrare le sorti dell’incontro proprio con “Maradonia” (così chiamato con affetto dai tifosi) il quale a due minuti dalla conclusione del primo tempo si è incuneato in area e ha indirizzato alla sinistra del guardiapali Gadignani a conferma di un Trapani straripante. Nella ripresa il volume della musica di marca granata ha aumentato ancora di molto i decibel e per il Trapani ribaltare la situazione è stato un gioco da ragazzi. Al 2’ la valanga Madonia si è abbattuta sulla sinistra portando lo scompiglio, il suo pallone invitante è giunto nei pressi di Gambino che da pochi passi, di piatto destro, ha fatto esplodere lo stadio Provinciale ed è corso, tra uno strano profumo di serie B, sotto i fantastici tifosi della Curva Nord. Praticamente il Trapani aveva ritrovato se stesso dopo una sola vittoria in sei gare, anche se non tutto, nel periodo nero, non era andato per il giusto verso solo per propri demeriti. E la torcida granata metteva alle corde la Triestina di cui il bomber Godeas si è visto solo per la muscolatura e per qualche protesta. All’8’ era il tripudio. Giovannino Abate, numero nove sulle spalle, calciatore fondamentale per lo scacchiere di Boscaglia, pronto a volte anche a rientrare in difesa e a rimettere ordine, ripudiato l’anno scorso a Siracusa e rinato quest’anno sotto le falde di monte Erice, coglieva un pallone in area e faceva secco il guardiapali ospite, siglando il suo settimo gol stagionale, ricordando a chi non lo stima che anche lui riesce a battere i portieri. E lo stadio diventava una bolgia. Il grido “Serie B, Serie B” lo slogan più di moda. Un attimo di silenzio solo al 27’ quando il nuovo entrato della Triestina, D’Ambrosio, su azione di calcio d’angolo accorciava di testa. Ma era il Trapani a ripartire (questa è una squadra mai doma). E per due occasioni si sfiorava il 4 a 2 con Abate (ancora lui) che si vedeva ribattere da un corpo un tiro a botta sicura e il nuovo entrato Cavallaro (ex Nocerina) che da posizione invitante non riusciva ad inquadrare bene il “sette”.  Bastava comunque così con il portiere granata Castelli che fra le due azioni volava come un angelo su un tiro ospite, quasi per rifarsi dell’intoppo capitato ad inizio partita. L’incontro si concludeva fra esultanza e cori con tutto lo staff sotto la Curva Nord quasi ad abbracciare una serie B che è giunta alla periferia della città. Manca ormai un niente. E mercoledì tutti a Latina per consolidare un sogno.

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