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Trapani, un traguardo che mette pressione

La sconfitta contro il Portogruaro potrebbe essere la conseguenza della tensione che i granata avvertono a pochi punti dalla promozione in B

TRAPANI. Anche una capolista è vulnerabile e come tutte le squadre normali può subire sconfitte. E’ accaduto al Trapani sotto i riflettori del Provinciale contro un Portogruaro indiavolato che è andato a bersaglio cinque volte (in un paio segnando i famosi gol che se li ripeti mille volte non ti accade più) mettendo sotto una squadra alla quale il logorìo della sempre più vicina promozione in B ha portato segni di vertigine da troppa pressione. Quest’ultima, determinata da fattori che in simili situazioni sono ineliminabili, ha oscurato la serenità di una formazione garibaldina che la propria legge aveva imposto a chicchessia. I giocatori non sono assolutamente cambiati ma la troppa tensione, l’ansia e la paura di perdere qualcosa che si ritiene d’aver virtualmente raggiunto non hanno certamente giovato. In tal senso la sconfitta col Portogruaro risulterà salutare. E probabilmente è arrivata al momento giusto.
Il Trapani ha avuto solo paura di se stesso. Giorno dopo giorno le ripetute “pressioni” avevano già portato la formazione granata all’insuccesso interno contro il Siracusa. Le prime scorie nella partita interna contro il Barletta. Poi la graduale ripresa e a seguire la ricaduta contro il Portogruaro. Il trainer Boscaglia avrà dieci giorni di tempo per rimettere in sesto il prezioso giocattolo. E potrà farlo con l’appoggio di un grosso vantaggio: i cinque punti di distacco dallo Spezia, secondo in classifica. Un bonus raggiunto grazie ad un impianto di gioco ragguardevole, alla grande fiducia nei propri mezzi e nella consapevolezza di aver poco da perdere. Di fronte alla spavalderia di un gruppo fortemente unito sono cadute squadre e squadroni. Una vera e propria marcia trionfale che ha portato la compagine di Boscaglia ad ottenere nove vittorie di fila.
Una sconfitta come quella subita dal Trapani ci può stare. Gli scossoni servono e tutto l’entourage ne farà sicuramente tesoro. I granata avevano iniziato bene col Portogruaro. Erano partiti concentratissimi e nei primi 21 minuti oltre al gol siglato da Madonia hanno avuto due clamorose palle gol che sicuramente avrebbero chiuso l’incontro. Il calcio è questo. Poi la prima avvisaglia ospite e la rete veneta per un primo tempo in parità. Nella ripresa al quarto d’ora il raddoppio del Portogruaro su palla non trattenuta dal portiere granata Castelli. Per il Trapani tutto si complica e cinque minuti dopo la matassa s’imgarbuglia ancor di più con un fortunoso jolly di Radi su calcio piazzato. E’ notte fonda e i fantasmi affiorano per il Trapani. Uno di questi si chiama Bavena che di mestiere fa il portiere ma gli riescono pure i miracoli. Ne abbiamo contato due su Madonia. E il Trapani corre e rincorre affannosamente ma a segnare è solo il Portogruaro con il nuovo entrato Della Rocca che prima insacca  con una rasoiata dall’interno di una difesa sguarnita e poi incoccia un angolo della porta granata su punizione. Per il Trapani non rimangono altro che i cori d’amore della impagabile “mitica” curva nord e gli applausi di chi ha a cuore le sorti del vessillo granata. Non è successo nulla di grave. D’altronde a Pasqua i regali che si trovano nell’uovo di cioccolata non sempre sono graditi.

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