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Serie A: Milan a un passo dal titolo, Bari in B

I rossoneri vincono a Brescia. L'Inter batte in rimonta la Lazio ma è a -8 dalla vetta. Dei pugliesi la prima retrocessione. Vincono Fiorentina, Parma e Cesena

ROMA. Il Milan è sempre più vicino allo scudetto. A quattro giornate dalla fine del campionato i rossoneri consolidano il loro primato in classifica. Adesso sono otto i punti di vantaggio sulla seconda, che non è più il Napoli ma di nuovo l'Inter. I nerazzurri compiono il sorpasso approfittando del ko dei partenopei contro il Palermo. Il rigore di Cavani illude la squadra di Mazzarri, ma poi i rosanero si aggiudicano la grande sfida 2-1 e il Napoli dice addio alle ambizioni scudetto. Al secondo posto torna l'Inter che battendo la Lazio ritrova il sorriso dopo lo scivolone nel derby e l'eliminazione dalla Champions. A Brescia il Milan raccoglie un successo sofferto sul campo del Brescia, che lo porta a 74 punti contro i 66 dell'Inter. A decidere il match un gol in contropiede di Robinho, il Brescia ha lottato fino all'ultimo colpendo una traversa con Diamanti su punizione e sfiorando il gol nel finale sempre con Diamanti, ma Abbiati ha compiuto un capolavoro negando l'1-1.


Intanto, quando manca solo il posticipo della 34/a giornata, Juventus-Catania, la serie A  emette già il primo verdetto: la retrocessione matematica in B del Bari, sconfitto in casa dalla Samp.     E' stato un turno decisamente caldo quello andato in scena nel sabato pre-pasquale, per la corsa allo scudetto, per la Champions e per la salvezza, ma che non ha portato bene al Napoli: la squadra di Mazzarri, passata in vantaggio con Cavani, subisce la rimonta dei siciliani che con Balzaretti prima, e Bovo poi (su rigore) fanno lo sgambetto ai partenopei. Gara nervosa, con il tecnico Delio Rossi espulso per proteste. E match con un rosso per parte anche quella di San Siro: l'Inter subito in svantaggio e con l'uomo in meno (fuori Julio Cesar per un atterramento di Zarate lanciato a rete), riesce a recuperare l'1-0 della Lazio (avanti su rigore proprio dell'argentino) prima con la punizione-capolavoro di Sneijder e poi la rete della vittoria del solito Etòo.


I biancocelesti, rimasti poi anche loro in dieci per l'espulsione di Mauri, sono fermi al  quarto posto a quota 60, complice anche la sconfitta casalinga dell'Udinese. La squadra di Guidolin, pure rimasta in inferiorità numerica, perde 2-0 con il Parma (doppietta di Amauri).     Gli scivoloni di Lazio e Udinese fanno sorridere, in chiave Europa, la Roma che nell'anticipo dell'ora di pranzo conquista tre punti preziosi per quella "micro-possibilita", come la chiama per dirla con le parole di Montella, di rientrare nella corsa alla Champions: ai giallorossi basta la rete in avvio di Perrotta per aggiudicarsi il match con il Chievo. Tanti errori e scarsa capacità realizzativa tra i padroni di casa che mancano moltissime occasioni soprattutto con Vucinic, che continua nel momento 'no' davanti alla porta avversaria. Gioca da grande capitano Francesco Totti, tra assist e colpi di tacco, ma non riesce a mettere dentro la palla del gol numero 205 con cui avrebbe raggiunto Roberto Baggio.   


Tra quelle che non hanno più molto da chiedere al campionato, vince la Fiorentina a Cagliari grazie alla doppietta di Cerci (sardi in gol con Cossu). Nella zona bassa della classifica arriva la prima retrocessione, con il Bari a cui mancava solo l'aritmetica per dire addio alla serie A: ci pensa la Samp (in gol Pozzi), a cui la vittoria con i pugliesi serviva per tirarsi fuori dalla bagarre. Vittoria importante anche per il Cesena, che si aggiudica il derby con il Bologna grazie alle reti di Giaccherini e Malonga. Il Genoa travolge il Lecce 4-2: sei reti per doppiette, due per i liguri con Palacio e Floro Flores, e quella dei salentini con Di Michele. 

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